del professor Riccardo Calafiore
Oggi, 31 ottobre, è il mio ultimo giorno di lavoro istituzionale con l’Università e l’azienda ospedaliera di Perugia, anche se continueranno rapporti di collaborazione con queste prestigiose istituzioni. Mi sembra ieri quando, giovane neolaureato, mi affacciavo al mondo medico, a cui avrei dedicato nel tempo le mie migliori energie. E invece di anni ne sono passati tantissimi con un lavoro intensissimo su vari fronti, dalla ricerca accademica, alla didattica universitaria alla cura dei pazienti dentro e fuori dalle mura dell’ospedale, con pochi momenti di tregua.
Con grande piacere personale, per oltre 40 anni, con le interruzioni di 5 anni negli USA e 11 anni a Terni, ho calcato i corridoi, le camere di degenza, gli ambulatori e i laboratori del glorioso ex Istituto di patologia speciale medica dell’Università di Perugia, ormai diverso, anche nel nome, rispetto a decenni fa, dove ho avuto l’onore di concludere la mia carriera come direttore. Questo ultimo triennio l’ho vissuto come un rientro in famiglia dopo un lungo viaggio, tra volti amici, colleghi, molti dei quali miei ex studenti e tesisti, personale infermieristico e tecnico che conosco da una vita, a cui non posso che formulare i più affettuosi auguri, affinché possano continuare nel migliore dei modi la missione scientifica e clinico-assistenziale iniziata davvero tanto tempo fa.
Sono molto felice di aver avuto l’opportunità di formare tantissimi giovani, che dai banchi delle aule didattiche sono oggi professionisti che hanno intrapreso carriere in armonia con la loro vocazione. Li ricordo tutti con grande soddisfazione personale, perché da tutti ho ricevuto e continuo a ricevere manifestazioni di stima. Un pensiero particolare va anche ai numerosi pazienti che nel corso degli anni ho avuto il piacere di conoscere e curare al meglio: anche questo ha il sapore di una ‘missione compiuta’ che cercherò di continuare sia pure in un contesto diverso. Pazienti vecchi e nuovi che mi troveranno sempre disponibile al mio telefono 347.8000349 e che visiterò in altre sedi.
Come presidente della Fondazione per la ricerca sul diabete potrò continuare i miei studi, d’intesa con l’Università, nei laboratori che fondai nel lontano 1987, con l’aiuto dei miei preziosi collaboratori di sempre che, assieme alla didattica e alla clinica, hanno rappresentato il fulcro della mia vita professionale. Certo non sarei sincero se dicessi che non mi dispiace lasciare il mio mondo di sempre, anche se a volte la fatica è stata enorme, ma mi confortano due pensieri: aver fatto sempre il mio dovere fino in fondo in tutti i campi delle mie attività, con particolare riferimento ai miei pazienti, e guardare al futuro che mi resta da percorrere come ad un nuovo inizio, con la stessa determinazione ed entusiasmo per operare sempre in nome del sapere applicato alla scienza medica. Ad maiora.