Dall’ospedale di Perugia alla Camera a Roma. Venerdì il Movimento Cinque Stelle ha depositato un’interrogazione parlamentare sull’inchiesta riguardante le accuse di mobbing da parte dei medici specializzandi di neurologia a Perugia, nei confronti della direttrice della scuola della specialità – la professoressa Lucilla Parnetti – responsabile della loro formazione.
Specializzandi offesi e vessati dalla ‘prof’: gli audio fanno scoppiare un caso nazionale
L’interrogazione
Il 28 ottobre è rimbalzata anche a livello nazionale la notizia della denuncia effettuata da alcuni medici specializzandi della scuola di neurologia dell’ospedale di Perugia, per le «gravi e reiterate vessazioni» subite. Sono state raccolte oltre venti ore di registrazione che, secondo l’associazione Liberi Specializzandi, delineano un quadro preoccupante in cui la docente sembra abusare del proprio ruolo per infierire sui medici in formazione. «Insulti e minacce quotidiane hanno ingenerato negli specializzandi una condizione di stress fisico e mentale non più sopportabile – si legge nell’atto presentato dal M5s alla Camera -, aggravando una situazione già ai limiti della sopportazione in ragione dei turni di lavoro che si protraevano ben oltre rispetto a quanto previsto dai relativi contratti di formazione specialistica: dodici ore al giorno la media dei tabulati delle ore lavorate mensilmente. Esasperati da questo clima di impotenza e terrore gli specializzandi hanno deciso di chiudere aiuto all’associazione Liberi Specializzandi». La denuncia è arrivata al rettore dell’Università di Perugia, ai direttori generale e sanitario dell’azienda ospedaliera di Perugia, all’assessore regionale alla salute, all’Ordine dei medici, alla procura e all’ispettorato del lavoro. Gli interroganti parlano di «frequenti e gravi insulti anche personali, proferiti dalla docente anche davanti ai pazienti e ai rispettivi familiari».