Le segnalazioni erano state chiare e dirette: «Guardate che c’è uno che spaccia abitualmente nella zona di viale dello Stadio». Così i carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Terni, dopo aver individuato il presunto pusher, si sono messi sulle sue tracce. E domenica mattina intorno alle 11 lo hanno tenuto d’occhio sin da quando è uscito di casa, nella zona di borgo Bovio, per salire a bordo della sua Alfa 147 e dirigersi verso la nuova area commerciale dello Stadio. Lì i militari – con la collaborazione dei colleghi del Nor – lo hanno visto incontrare un uomo, poi identificato in un 40enne ternano, e scambiare con lui una banconota e un involucro. Scontato l’alt per entrambi. Il cliente ha ammesso di aver appena acquistato una dose di cocaina al prezzo di 50 euro. Mentre il presunto spacciatore, identificato nel 30enne J.R. di origini albanesi, è stato condotto presso il comando provinciale di via Radice. Lì è stato perquisito e nel portafogli aveva con sé altri quattro involucri contenenti la stessa droga, per un peso di poco superiore ai 4 grammi. L’acquirente, sentito dai carabinieri e quindi sanzionato dal punto di vista amministrativo e segnalato alla prefettura in quanto assuntore, ha ammesso di aver acquistato dallo stesso giovane, nei mesi precedenti, fra le 50 e le 60 dosi di cocaina. Per il 30enne è così scattato l’arresto in flagrante, in seguito al quale è stato messo a disposizione del pm Raffaele Pesiri. L’udienza di convalida si è tenuta lunedì pomeriggio di fronte al tribunale di Terni – giudice Francesco Maria Vincenzoni – che ha convalidato quanto eseguito dall’Arma e disposto nei confronti del 30enne la misura (chiesta dal pm Cinzia Casciani unitamente all’obbligo di dimora) dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Il giovane, che si è visto derubricare l’ipotesi di reato in ‘spaccio di lieve entità’, è difeso dall’avvocato Francesco Mattiangeli del foro di Terni e l’udienza di merito è stata fissata per il prossimo 13 luglio. In quell’occasione è possibile che l’imputato acceda ad un rito alternativo per ‘chiudere’ la partita sul piano giudiziario.