Avrebbe sfruttato il lavoro di alcuni cittadini stranieri, originari della Nigeria e del Bangladesh, all’interno della propria azienda agricola di Bastia Umbra. Per questo un imprenditore bastiolo 62enne rischia di finire a processo di fronte al tribunale di Perugia: il pubblico ministero Mario Formisano ha infatti chiesto il rinvio a giudizio dell’uomo per ‘intermediazione illecita’ e ‘sfruttamento del lavoro’. A riportare la notizia รจ il quotidiano ‘Il Messaggero – Umbria‘ in un articolo di Enzo Beretta.
Le contestazioni
In particolare il 62enne รจ accusato di aver approfittato delle condizioni di indigenza di alcuni lavoratori – senza un posto dove stare, senza la possibilitร di trovare un altro impiego anche a causa delle difficoltร linguistiche e con la necessitร di inviare soldi ai propri familiari – che, in due casi, non erano in possesso del permesso di soggiorno. Il tutto con retribuzioni ‘da fame’ e in alcuni casi non corrisposte. Un lavoratore si sarebbe visto liquidare 240 euro in un mese in cui aveva lavorato nell’azienda agricola dal lunedรฌ al sabato per dieci ore al giorno, ovvero 240 ore, ovvero 1 euro l’ora. Altri – riporta il quotidiano – avrebbero lavorato 7 giorni su 7 per 8 ore al giorno, con paghe comprese fra 400 e 500 euro. Poi c’รจ il capitolo alloggi: un lavoratore avrebbe pagato 180 euro al mese per avere una camera in un edificio fatiscente e privo di luce, acqua e gas anche d’inverno. Misure per la sicurezza sul lavoro? Nessuna traccia, per gli inquirenti. Reali invece le minacce e le urla nei confronti di chi osava chiedere piรน soldi. Spetterร al gip di Perugia decidere se l’imprenditore dovrร essere giudicato o meno.