

«Erano le 18 e 40, sono rientrata a casa e ho trovato delle buste dei rifiuti a terra. Poso la spesa sul tavolo della cucina, mi giro e vedo che non c’è più un vassoio di argento, mentre i due posti ai lati erano ancora lì. Guardo meglio e mi accorgo che in sala era sparito un servizio da the inglese che tenevo su un vassoio. A quel punto ho realizzato: ho preso il mio cane e sono uscita. Poi ho chiamato la polizia e in casa ci sono rientrata solo quando sono arrivati gli agenti». A raccontare la brutta esperienza – quella di un furto in abitazione – è l’ex consigliera comunale Doriana Musacchi. Il tutto è accaduto lunedì pomeriggio in un appartamento di via Cardano, a due passi dalla stazione ferroviaria di Terni, dove risiede insieme alla figlia. «Lunedì pomeriggio – racconta – sono uscita intorno alle 14.30 per andare ad un funerale. In casa c’era mia figlia e poco prima delle 16 sono tornata per portarla a fare una lezione e poi attività sportiva. A casa ci sono tornata poco prima delle 19 e ho scoperto quello che era accaduto». A parte qualche cassetto rovesciato, i ladri non avrebbero lasciato dietro di sé il solito insopportabile caos. I danni però c’erano, eccome. «Hanno rubato un po’ di oro, fra cui anelli di mia madre, ma anche numerosi ricordi e sembra che abbiano scelto accuratamente cose di valore, tralasciando altre come la bigiotteria. Sicuramente – spiega Doriana Musacchi – sono persone del ‘mestiere’, forse c’era anche una donna perché sono spariti anche dei pacchi di calze». All’arrivo della polizia di Stato – con successiva denuncia sporta in questura – ha fatto seguito l’avvio delle indagini. Al vaglio anche le immagini di una telecamera condominiale: «Speriamo sia utile perché in altri casi, e quello di lunedì è il terzo furto in un mese e mezzo che si verifica nel mio palazzo, la telecamera era stata manomessa». Durante il ‘lavoro’ i malviventi hanno avuto anche il tempo di scartarsi e mangiare qualche cioccolatino: «In generale – conclude Doriana Musacchi – l’esperienza è delle più brutte perché va a colpire proprio il luogo dove ciascuno si sente al sicuro. E dopo, nulla è più come prima».