Avevano posizionato un nastro bicolore con dei led ad altezza uomo, legandolo a cartelli segnaletici ai lati della strada regionale 316 che da Massa Martana conduce fino a Bastardo. Occupando così l’intera carreggiata e causando la caduta di un giovane motociclista: il fatto, accaduto il 12 settembre del 2023, ha portato alla denuncia di due 20enni di Massa Martana. Il reato contestato è ‘blocco stradale’.
A ricostruire fatti e responsabilità – e le indagini sono ancora aperte – ci hanno pensato i carabinieri della Compagnia di Todi, coordinati dal capitano Giovanni De Liso. Il gesto sarebbe stato messo in atto ‘per gioco’, per impedire il passaggio dei veicoli, per – recita una canzone – ‘vedere l’effetto che fa’. E mentre il conducente di qualche auto, di fronte al nastro, si era fermato e aveva invertito la propria marcia, pensando a qualche danno stradale o incidente, il motociclista, anche lui della zona come gli indagati, non si era avveduto in tempo dell’ostacolo ed era caduto, procurandosi lesioni abbastanza serie, giudicate guaribili in una ventina di giorni dai senitari dell’ospedale di Pantalla dove era stato trasportato.
I militari dell’Arma hanno sequestrato il nastro e raccolto le dichiarazioni dei testimoni. Attraverso l’attività investigativa coordinata dalla procura della Repubblica di Spoleto, che ha compreso l’analisi del materiale biologico rinvenuto sul nastro, i carabinieri sono riusciti ad individuare i responsabili: i due 20enni sono stati denunciati per blocco stradale e le indagini proseguono per verificare l’eventuale coinvolgimento di altre persone.
Importanti, per ‘cristallizzare’ le responsabilità in capo agli indagati, si sono rivelati gli esami genetici (Dna) che hanno ricondotto ai due giovani. Che potrebbero non essere i soli ad aver messo in atto quella che, a tutti gli effetti, può definirsi una ‘ragazzata’ ma con conseguenze serie e che sarebbero potute essere ancora più gravi. I due denunciati sono incensurati e non noti per condotte contrarie alla legge.