di S.F.
Uno spazio per «fornire un servizio di ascolto e di analisi delle cause del disagio che si potrebbero manifestare all’interno dei contesti lavorativi del Comune». In estrema sintesi è il cosiddetto ‘sportello unico di ascolto’: a Terni, dopo la cessazione (29 gennaio 2025) del precedente gruppo, c’è il via libera alla nomina dei nuovi componenti. Due in tutto.
GIUGNO 2022, NASCE LO SPORTELLO UNICO DI ASCOLTO PER I DIPENDENTI

Contestualmente c’è l’aggiornamento delle linee guida per armonizzarle «all’evolversi dei tempi e al mutamento naturale del contesto lavorativo», come mette nero su bianco la dirigente ad interim alle risorse umane Grazia Marcucci. Sua la decisione di rinnovare lo sportello di ascolto unico interno per i dipendenti comunali. Ne fa parte anche la psicologa del lavoro della direzione welfare che, per questioni legate al garante della privacy, non viene citata con nome e cognome.
IN COMUNE SI PUNTA SU PSICOLOGO E PUNTI RISTORO

Bene, ma in sintesi a cosa serve? A mettere a disposizione «informazioni e consulenza a chi ritiene di essere esposto a situazioni riconducibili a fenomeni di discriminazione, mobbing, molestie sessuali, e grave disagio da costrittività organizzative». Lo sportello inoltre può avvalersi della collaborazione di un consigliere/a di fiducia o consulenze esterne come sociologi, avvocati, psicoterapeuti o psicologi del lavoro. La richiesta per usufruirne è di natura individuale.
DONNE E VIOLENZA: «NON VI TENETE PER VOI I PROBLEMI»
Tra gli obiettivi – al netto di quelli generali – figurano anche «offrire una consulenza ai dirigenti al fine di una migliore gestione delle risorse umane» e «coadiuvare il Comitato unico di garanzia nelle iniziative da intraprendere per garantire un clima di lavoro rispettoso del diritto della persona all’integrità psicofisica e morale». Due gli iter indicati dal dipendente che ritiene di essere vittima di discriminazione, mobbing, molestie sessuali e grave disagio.
IL NUOVO CUG, ENTRA CORRADO MAZZOLI

In primis la procedura formale, con la quale il dipendente sporge fomale denuncia al/la dirigente o responsabile del servizio di appartenenza, con copia inviata alla dirigente alle risorse umane. Oppure con quella informale, la mediazione: «Lo sportello di ascolto, una volta acquisito quanto rappresentato dal dipendente e accertata la rilevanza della segnalazione (se ritenuto opportuno) può verificare direttamente con il presidente del Cug e/o suo delegato la possibilità di giungere ad una mediazione conciliativa della situazione». I locali? Secondo piano di palazzo Pierfelici con colloqui il martedì e giovedì pomeriggio. Con un ‘paletto’: «Al fine di salvaguardare un uso corretto dello spazio di ascolto, è consigliabile fissare massimo quattro accessi per anno solare da parte di uno stesso dipendente». E se ci fosse qualche caso?
Le segnalazioni saranno inoltrate dal Comitato unico di garanzia agli uffici della direzione risorse umane. Con il Cug che dovrà astenersi «da accertamenti e valutazioni. Ogni iniziativa che s’intenda intraprendere si svolgerà con le massime garanzie di anonimato, di tutela dei dipendenti interessati e della loro privacy». Vedremo se magari ci sarà qualche cenno nella prossima relazione del Cug.