Sei anni ed un mese di reclusione. Questa la pena inflitta martedì dal tribunale di Terni in composizione collegiale – presidente Simona Tordelli – ad un 50enne ternano per fatti avvenuti ad inizio settembre del 2022 all’interno del carcere di Terni. L’uomo, ristretto al tempo nella struttura detentiva di vocabolo Sabbione ed ora applicato ad un altro carcere umbro, era accusato di violenza sessuale aggravata e violenza privata nei confronti di un altro detenuto.
A seguito delle indagini della polizia Penitenziaria di Terni, coordinate dalla procura della Repubblica, era emerso che il 50enne aveva messo in atto condotte inequivocabili, ancorché violente, nei confronti di un 31enne di origini brasiliane. Nella fattispecie, lo avrebbe toccato nelle parti intime e poi, dietro la minaccia di picchiarlo e di riferire ad altri della sua omosessualità, lo avrebbe costretto – afferrandolo per la testa – a subire un rapporto orale. Da qui la contestazione di violenza sessuale, aggravata dall’aver compiuto il fatto nei confronti di un soggetto sottoposto a limitazioni della propria libertà personale.
L’altra accusa che ha portato alla condanna del 50enne ternano è quella di violenza privata perché, per mettere in atto la violenza sessuale, lo avrebbe minacciato prima e dopo. Prima, per costringerlo a subire l’atto. Dopo per ottenere il suo silenzio. Contestazione, quella di violenza privata, riferita anche alle percosse che il 50enne avrebbe messo in atto nei confronti del 31enne, incontrato per caso sulle scale della sezione H un paio di giorni dopo il fatto. In quel contesto lo avrebbe colpito sul petto, sulle gambe e sul viso, spingendolo fino a farlo cadere per le scale e causandogli lesioni.
In aula l’accusa, rappresentata dal pm Camilla Coraggio, ha chiesto una condanna a sei anni e sei mesi di reclusione. Il tribunale, nell’accogliere sostanzialmente la richiesta, ha anche disposto una provvisionale di 10 mila euro in favore del 31enne, parte civile attraverso l’avvocato Marta Nardozi del Foro di Roma. Per l’imputato invece, la prospettiva è quella del giudizio d’appello, una volta valutate dai suoi legali difensori – gli avvocati Massimo Carignani e Flavio Aristei – le motivazioni della sentenza che verranno depositate entro i prossimi 15 giorni.