Impianto di coincenerimento Bioter di Terni, ora ci siamo davvero. L’azienda ha comunicato il riavvio da martedì 13 maggio: lo rende noto la Regione Umbria. Uno step che segue la determina dirigenziale dello scorso aprile. Sul tema si espone l’assessore all’ambiente Thomas De Luca.
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«L’impianto di coincenerimento Bioter di Terni, autorizzato nel 2017 e che aveva comunicato la sospensione dell’attività dal febbraio 2020, a seguito della sentenza del Tar Umbria 00125/2024, ha comunicato ai servizi regionali la messa in esercizio dell’impianto a far data dal 13 maggio 2025», spiegano da palazzo Donini.
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Bene, ma cosa è la messa in esercizio? «Si intende l’avvio dell’attività e la prima accensione dell’impianto, a differenza della ‘messa a regime’ che invece riguarda l’avvio della produzione vera e propria e che deve avvenire entro 90 giorni dalla messa in esercizio. Nonostante il ricorso della Regione Umbria al Consiglio di Stato – per il quale è stata richiesta l’anticipazione della trattazione dell’udienza decisoria che dovrebbe essere imminente – l’azienda ha deciso, assumendosene integralmente la responsabilità, di riattivare l’impianto, sebbene non risulterebbe essere stato adeguato alle conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (Bat Conclusions) come da anni è stato richiesto dall’autorità competente».
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Da Perugia fanno sapere che «nell’esercizio delle proprie attribuzioni in materia di energia e ambiente che la vedono coinvolta nelle attività di indirizzo, programmazione e tutela della ponderazione degli interessi pubblici in gioco non intende farsi espropiare da quelli che sono i propri poteri e le proprie competenze. La lotta all’inquinamento resta una priorità assoluta della giunta regionale. Il quadro critico della qualità dell’aria nella Conca Ternana, in particolare nell’area dove insiste l’impianto, le normative di settore e le misure previste dai piani regionali impongono una verifica approfondita e urgente sulla conformità del riavvio. Ad oggi l’area di Maratta continua a presentare criticità significative in termini di qualità dell’aria».
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L’assessore De Luca – viene specificato – ha scritto agli uffici preposti «in materia di rilascio delle autorizzazioni di verificare la sussistenza delle condizioni per procedere con il riesame dell’Aia ai sensi dell’articolo 29-octies del D.Lgs. 152/2006, al fine di confermare la linea interpretativa di esigere l’applicazione delle Bat Conclusion prima di qualsiasi attività di riavvio dell’impianto, garantendo il massimo livello di protezione ambientale a cui i cittadini ternani hanno diritto come nel resto della regione». Ulteriori sviluppi in arrivo.
Sul tema interviene il portavoce Circolo Verdi Ambiente e società di Terni/Narni, Pierluigi Rainone: «Il 13 maggio ci sarà una pre accensione del secondo inceneritore di Terni in località Maratta. Nonostante la questione penda davanti al Consiglio di Stato, l’ azienda ha deciso di ripartire (sulla scorta della delibera dirigenziale regionale).
E’ incredibile che in uno dei territori più inquinati d’ Italia è più compromessi a livello ambientale e sanitario, si possa far ripartire un altro inceneritore oltre a quello che già attivo dell’ Acea. Terni è area Sin (Sito di interesse nazionale) per cui non può farsi carico di nessun altra fonte inquinante. Abbiamo avuto nell’ ultimo anno un aumento del 36% dei tumori in età pediatrica e del 16% dei tumori al seno (dati forniti dall’ Istituto superiore della sanità). Abbiamo dato mandato alla nostra legale, di agire per le vie legali».