di M.L.S.
Nasce anche in Umbria S.I.Pa.D, Società italiana patologie da dipendenza. Raccoglie professionisti che operano nei servizi delle dipendenze e che ha come obiettivi principali la formazione, l’informazione, la partecipazione e il confronto scientifico, programmatico e organizzativo per una migliore appropriatezza degli interventi e risposta ai fabbisogni operativi locali, per il miglioramento della qualità di vita e delle cure dei pazienti. La società si è costituita lo scorso 9 maggio e la presidente della sezione umbra è Valeria Morbiducci.

«Da più parti – spiega quest’ultima – è avvertita l’esigenza che il vasto e complesso ambito delle patologie da dipendenza richiedano l’apporto e il sostegno di una nuova società scientifica che si dia il fine prioritario di fornire una reale interfaccia operativa e rappresentativa ai professionisti dei Serd e agli operatori delle comunità del privato sociale accreditato, attraverso percorsi d’informazione e formazione scientifica sul campo, intesi come strumenti di promozione specialistica, aggiornamento professionale e anche di tutela dei diritti di quanti operano e si rivolgono al sistema dei servizi pubblici e privati».
Tra gli obiettivi di SIPaD: avviare un’azione di programmazione e realizzazione di attività formative e informative; produrre linee guida nazionali con particolare riguardo all’appropriatezza degli interventi e quale risultato della vasta esperienza maturata dai professionisti dei Serd; sostenere le iniziative regionali e nazionali di ricerca e valorizzazione delle esperienze significative e delle buone prassi attuate dai professionisti del settore, o di cui se ne vuole sperimentare l’efficacia, che siano riferite alla prevenzione, al trattamento e al management clinico e organizzativo delle patologie da dipendenza, anche attraverso scambio professionale tramite percorsi di visita/accoglienza reciproca dei servizi; offrire la collaborazione e l’esperienza dei propri professionisti a istituzioni ed enti pubblici e privati, nazionali, regionali e locali in materia di coerenza tra i bisogni e i diritti di cura delle persone e le scelte legislative ed operative; ricercare, riconoscere e promuovere modelli organizzativi validati e orientati all’ottimizzazione delle risorse, all’espressione della professionalità degli operatori, all’umanizzazione delle cure e alla tutela dei diritti delle persone con problemi di dipendenza patologica.
«Abbiamo creato un gruppo di colleghi umbri – aggiunge Morbiducci – ed è stato costituito il direttivo in formula multidisciplinare, come richiede l’approccio alla patologia della dipendenza. Dunque ci sono medici psicologi e assistenti sociali, lavoreremo in linea con gli obiettivi del nazionale facendo prevenzione, cura e riabilitazione verso chi è afflitto da disturbi da dipendenza sia da sostanze che comportamentali. Nel direttivo sono presenti anche familiari di persone affette da dipendenze per portare la voce di chi vive queste problematiche. In futuro faremo eventi, convegni e collaboreremo con enti, istituzioni, associazioni e servizi sul territorio».