Il riesame parziale dell’Autorizzazione integrata ambientale ai fini di «rivalutare le emissioni di nichel in atmosfera ed individuare i dispositivi idonei all’abbattimento dell’inquinante». Questo l’obiettivo dell’avvio del procedimento firmato giovedì dalla Regione Umbria con firma della responsabile del procedimento, l’ingegnere Michela Dipinto del servizio sostenibilità ambientale, valutazioni ed autorizzazioni ambientali: riguarda Arvedi-Ast a Terni e ora la società ha 150 giorni di tempo per la presentazione della documentazione di riesame.
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In sostanza si rimette mano all’Aia rilasciata dalla Regione il 12 dicembre del 2019. Motivo? «I dati di Arpa rilevati in corrispondenza della centralina di monitoraggio di Prisciano, evidenziano superamenti del valore obiettivo per la qualità dell’aria del parametro nichel in riferimento agli anni 2020, 2021, 2022 e 2023 e che i dati rilevati in corrispondenza delle centraline di Prisciano e Carrara durante i periodi di inattività dell’acciaieria (periodo Covid) confermano il contributo predominante dell’impianto Ast relativamente alla presenza di Cr e Ni nel Pm10». L’input decisivo è arrivato il 27 giugno scorso.
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A muoversi in tal senso – diversi i video social e le interviste su questo fronte – è stato il sindaco Stefano Bandecchi. Nel documento di avvio del procedimento la Regione spiega che il primo cittadino, «viste le risultanze emerse nell’ambito del tavolo tecnico del 14 maggio 2024, chiede a questa autorità competente, l’avvio del procedimento amministrativo di riesame dell’Aia con indizione della prevista conferenza istruttoria, nell’ambito della quale si chiede sin d’ora la partecipazione della Usl Umbria 2 per gli aspetti sanitari, al fine di individuare di un percorso certo e definito, volto a dotare i punti di emissione individuati di dispositivi idonei all’abbattimento dell’inquinante e al loro costante monitoraggio». Nel mirino c’è dunque la prescrizione ‘emissioni in atmosfera’.