Acciaio, Europa e Cina: guerra su tutti i fronti

Il 9 novembre vertice straordinario a Bruxelles. A Terni, intanto, si discute di ‘tornelli’: ma i problemi sono altri

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di M.T.

L’annuncio è arrivato direttamente dalla presidenza di turno del consiglio dell’Unione europea – lussemburghese – che fa sapere di aver «convocato una riunione straordinaria del consiglio ‘Competitività’ in risposta alla profonda crisi del settore siderurgico europeo; che ha portato ad una serie di chiusure di impianti e perdite di posti di lavoro nell’Unione europea. Presieduto dal vice primo ministro, ministro dell’economia, Stephen Schneider, l’incontro si terrà il 9 novembre a Bruxelles. I ministri dell’economia esamineranno le misure necessarie per correggere la competitività di questo settore».

La Cina La riunione – della cosa aveva parlato il presidente di Federacciai, Antonio Gozzi – potrebbe essere incentrata sulle nuove misure antidumping da intraprendere contro le importazioni dalla Cina che, con una sovraccapacità produttiva di 340 milioni di tonnellate, sta invadendo a prezzi stracciati il mercato Ue.

Terni Alle acciaierie ternane, invece, venerdì si è parlato di ‘tornelli’ e telecamere, tra l’alto. Perché da dicembre, secondo le previsioni della ThyssenKrupp Ast, si cambia: nuovi ‘tornelli’ (cancelli ruotanti modello stadio) per entrare e uscire; telecamere di sorveglianza (ma rispettose della privacy, dice); divieto di entrare in motorino all’interno del recinto aziendale (in bici, forse, si potrà circolare) e sistemazione dei parcheggi esterni.

La produzione Poi, certo, si è discusso pure di produzione: a novembre si dovrebbero ‘fare’ 83 mila tonnellate di acciaio – con almeno sei giorni di fermata tecnica – mentre gli impianti ‘a freddo’ dovrebbero lavorarne 60 mila. Numeri che porterebbero quel reparto acciaieria che è appena stato affidato alla responsabilità di Dimitri Menecali, a circa 900 mila tonnellate dall’inizio dell’anno: «Ma il problema – è il commento che arriva dall’interno della fabbrica – è che questo risultato, peraltro tutto da verificare, arriva a forza di straordinari e di marcia forzata di impianti che stanno in piedi per scommessa».

Il vertice I sindacati ricordano che «le segreterie territoriali hanno chiesto un incontro con l’amministratore delegato, Lucia Morselli, ma non hanno ricevuto nessuna risposta (magari si aspetta il 19 novembre, quando è in programma l’aggiornamento annuale da parte della ‘casa madre’ tedesca; ndr), a dimostrazione di quali siano le relazioni inustriali che si voglio impostare».

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