‘La più amata dagli italiani – Storia e presente dell’Arma dei carabinieri attraverso uniformi e cimeli’. Questo il titolo della mostra in corso ad Acquasparta (Terni), nella prestigiosa sede di palazzo Cesi, organizzata dall’Associazione nazionale carabinieri – Ispettorati Umbria e Marche e Sezione di Acquasparta – e dall’Accademia di oplologia e militaria di Ancona. La mostra è visitabile dal 20 dicembre al prossimo 28 febbraio, ogni venerdì, sabato e domenica, dalle ore 16 alle 19 (altri orari su appuntamento).
All’inagurazione hanno preso parte il sindaco di Acquasparta, Giovanni Montani, il comandante della Compagnia carabinieri di Terni, Fabio Del Sette, e il comandante della stazione carabnieri di Acquasparta, Domenico Bellacicco, l’ispettore regionale Anc Umbria, Antonio Cornacchia, e il presidente della sezione Anc di Acquasparta, Roberto Romani.
«Il titolo – spiega una nota della sezione Anc di Acquasparta – vuole evidenziare il legame tra passato e presente dell’Arma dei carabinieri, anche sovrapponendo volutamente elementi di periodi storici diversi. L’immagine della locandina vuole proprio rappresentare questo concetto, la luce che proietta l’Arma dei carabinieri dal passato al presente, rappresentato dall’ombra in basso, anche sovrapponendosi per dare proprio il senso di continuità». Si potranno apprezzare divise ed oggetti, quali armi, calendari, manette ed altro dalla fine dell’800 ai giorni nostri.
«La mostra – prosegue l’Associazione – è stata organizzata con gli amici dell’Accademia dell’oplologia e militaria di Ancona, l’Ispettorato Anc Umbria e Marche, che si ringraziano, ed allestita sapientemente, anche con loro pezzi privati, da alcuni nostri soci. La nostra intenzione è quella di aprirla agli studenti della provincia con gite organizzate per cercare di attrarre il loro interesse verso l’Arma. Non ha la presunzione di essere una mostra esaustiva, sarebbe impossibile raccogliere con la sola passione tutto il materiale storico dell’Arma dei carabinieri, ma potrete apprezzare cose veramente particolari». Come ‘l’uniforme’ in uso ai Gis o le prime armi in uso ai carabinieri, «che difficilmente si è avuto o si avrà modo di osservare da vicino».