Addio a ‘lu cinghiale’ Claudio Tobia. Condottiero di una Ternana irripetibile

Il tecnico pescarese aveva 80 anni. Protagonista di stagioni appassionanti nel segno del bel gioco. «Buon viaggio mister»

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Claudio Tobia

C’è stato qualcosa di alchemico e irripetibile in quella stagione 1988/1989 che vedeva la Ternana ai nastri di partenza del campionato di serie C2, dopo aver rischiato seriamente di sparire, con un gruppo di giocatori – compreso qualcuno che quell’estate aveva deciso di smettere di giocare – costruito in fretta e furia (e poche lire) dalla società presieduta da Gaspare Gambino e con un direttore sportivo come Ernesto Bronzetti. Una ‘banda’ fatta di qualche ‘testa calda’, alcuni talenti sino a quel momento sprecati o quasi, qualche ‘vecchia gloria’ in cerca di riscatto e un finale di carriera dignitoso, misconosciuti e poco altro. Eppure quel gruppo – corriamo a giugno 1989 – vinse ai rigori uno spareggio per la promozione, quello disputato contro il Chieti allo stadio ‘Dino Manuzzi’ di Cesena, entrato nella leggenda. Non solo per l’esodo in Romagna di una città innamorata, ma perché quello rappresentava – e lo è stato a tutti gli effetti – il culmine di una cavalcata senza eguali. E il condottiero di quella Ternana si chiamava Claudio Tobia, tecnico di Pescara con qualche breve ‘comparsata’ in serie A (Avellino 1981/1982, nove panchine fra cui la vittoria per 3 a 0 sul Napoli) e tanto calcio ‘lacrime e sangue’ soprattutto nel meridione, dove era una sorta di istituzione fra promozioni e una personalità decisa, non semplice, ma capace di far innamorare tifosi e giocatori. E Terni si innamorò di Claudio Tobia, che ripagò regalando sì il suo calcio evoluto e divertente – e non solo nell’anno della promozione in serie C1 -, ma anche un’umanità sconfinata che lo ha fatto diventare uno dei simboli più adorati della storia moderna delle Fere. ‘Lu cinghiale’ era il soprannome diventato presto suo. Ecco, ‘lu cinghiale’ ci ha lasciati nella notte fra venerdì e sabato, dopo che per qualche anno le notizie sulle sue condizioni di salute non erano state affatto buone. I giovani che non hanno potuto viverlo, sappiano che quella era una Terni che ribolliva per i colori rossoverdi e qualsiasi grammo di passione che ancora oggi si vive allo stadio e in città, è merito di uomini come Claudio. Ora e sempre, magico Tobia.

I funerali si terranno lunedì 18 marzo nella chiesa di San Giovanni Battista, in largo San Giovanni a Marsciano (Perugia).

«Buon viaggio mister»

«La Ternana Calcio in ogni sua componente ricorda con affetto Claudio Tobia, storico allenatore delle Fere, principale artefice della indimenticabile promozione in Serie C1, culminata con lo spareggio di Cesena contro il Chieti, nel 1989. Gara in cui l’esodo dei tifosi rossoverdi entrò nelle cronache del calcio nazionale. Claudio, che avrebbe compiuto 81 anni a luglio, ha collezionato 123 panchine tra Serie B, Serie C1, Serie C2 e Serie D, oltre a quelle nel settore giovanile dove ha lanciato molti calciatori che hanno poi raggiunto la massima serie. Buon viaggio mister!», il cordoglio della società di via della Bardesca. «Se ne va un pezzo importante della storia del calcio rossoverde – le parole dell’assessore allo sport Marco Schenardi -, Claudio Tobia ha saputo entrare in grande sintonia con questa città, ha saputo riaccendere gli entusiasmi, riportare orgoglio e voglia di fare. La sua lunga militanza in rossoverde, la promozione storica dalla C2 alla C1, ne fanno una bandiera. Tobia è stato la dimostrazione che in questa città con generosità, slancio, competenza, si possono fare cose destinate a rimanere nel tempo e che Terni sa ricoprire ruoli da protagonista. Il cordoglio di tutta l’amministrazione comunale è sentito e partecipe». Cordoglio viene espresso anche da Diego Nava, presidente della Reggina Calcio nella stagione 1983/1984, con Tobia in panchina: «Stima e gratitudine – afferma Nava – per un professionista che, al primo anno di attività a Reggio Calabria, in collaborazione con la società ha costruito una squadra forte in tutti i reparti consentendo di vincere il campionato di quella stagione, stabilendo il record di otto vittorie consecutive. È stato un allenatore determinante per il ritorno della Reggina nelle serie professionistiche. Sentite condoglianze alla famiglia e a quanti lo hanno apprezzato e conosciuto, nel giorno dell’estremo saluto».


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