Al Caos di Terni c’è la mostra ‘Le ragazze del Bauhaus’

L’allestimento, che vuole celebrare Margarete Heymann, sarà nella sala Carroponte dal 20 aprile al 1° dicembre

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di Fra.Tor.

«Una mostra che vuole celebrare Margarete Heymann, una delle prime donne iscritte alla scuola d’arte Bauhaus e illustre designer di ceramica, e che si compone di 150 opere, in maggioranza ceramiche, oggetti in metallo e tessuti dell’epoca, e riedizioni dei maestri della scuola Bauhaus». Venerdì mattina al Caos di Terni è stata presentata alla stampa la mostra ‘Le ragazze del Bauhaus e il caso Margarete Heymann’. L’opening è in programma sabato 20 aprile alle 18, nella sala Carroponte del Caos.


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L’intervista a Chiara Ronchini


La storia di Margarete Heymann

«Saranno esposte alcune litografie di Vasilij Kandinskij che sono parte della collezione permanente del Museo d’arte moderna e contemporanea Aurelio De Felice. Dopo la morte del marito – ha spiegato Carlo Terrosi, curatore della mostra – caduto in un incidente stradale, Margarete Heymann portò coraggiosamente avanti l’importante azienda di produzione di ceramiche, la Haël workshops for artistic ceramics, fondata nel 1923, sfidando tutti i preconcetti sul ruolo della donna nella società del tempo e mostrando la volontà di portare avanti il design Bauhaus con le sue ceramiche che, all’epoca, era considerato d’avanguardia. Ebrea di nascita, Margarete Heymann, non tardò ad attirare attacchi personali da parte dei nazisti, fortemente attratti dall’importanza dell’azienda che lei gestiva. Dopo la crisi economica del 1929, Margarete Heymann fu costretta a cedere l’azienda nei primi anni trenta. Anche perché venne nuovamente attaccata dai nazisti con un articolo, uscito sulla rivista Der Angriff, intitolato La ceramica ebraica nella camera degli orrori. Nell’articolo si mettevano a confronto le ceramiche d’avanguardia della Heymann, con quelle della ben più moderata ceramista Hedwig Bollhagen, definendo infine la sua arte come degenerata. Solo dopo tali attacchi, Margerete Heymann fu convinta a cedere la propria azienda a prezzi da liquidazione, per passarla proprio nelle mani di Hedwig Bollhagen, la quale non si fece alcuno scrupolo ad utilizzare i disegni e le idee di Margarete Heymann, soprattutto per risollevare le sorti della fabbrica, consapevole del fatto che queste linee innovative venivano molto più apprezzate dal pubblico». Anche in seguito, ha aggiunto Terrosi, «la Bollhagen continuò ad utilizzare lo stile Bauhaus per continuare ad avere successo. Per questo motivo, dopo la sua morte, venne celebrata come una grande designer e le venne dedicato un museo. Solo più tardi alcuni giornalisti fecero luce sulla questione, portando fuori i proverbiali scheletri dall’armadio. La vendita forzata dell’azienda era stata a tutti gli effetti una arianizzazione, ovvero l’atto con cui i nazisti espropriavano le aziende agli ebrei. 
Per Margarete Heymann, tuttavia, non ci fu né successo, né riconoscimento. Avendo trovato riparo a Londra, provò ad aprire un’azienda analoga in Gran Bretagna, senza però riscuotere lo stesso successo avuto nella Germania degli anni Venti, così nel tempo la sua attività cadde nel dimenticatoio. Dunque, ancora oggi, questa artista aspetta che i propri meriti artistici vengano pienamente riconosciuti».

«Riscoprire l’importanza del ruolo delle donne nel Bauhaus»

L’intenzione di questa mostra, come ha evidenziato Chiara Ronchini, coordinatrice del polo museale, «è riscoprire, certamente, l’importanza del ruolo delle donne nel Bauhaus, dal momento che, essendo la prima scuola d’arte aperta alle donne, fu presa d’assalto da tante ragazze desiderose di innovazione e di opportunità in una società ancora oppressa da una forte impronta patriarcale, ma è anche e soprattutto un tributo e un atto moralmente dovuto: quello di riscattare un’artista ingiustamente emarginata a causa di discriminazioni razziali.
La mostra rimarrà visitabile fino al 1° dicembre, dal giovedì alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20. Il costo del biglietto intero è di 10 euro, per gli studenti fino a 18 anni è di 8 euro, per i gruppi di studenti superiori a 10 è di 5 euro a persona. Domenica 21 aprile, alle 17, sarà possibile partecipare alla visita guidata condotta dal curatore della mostra Carlo Terrosi, compresa nel biglietto di ingresso. Un’occasione per approfondire il contesto storico-sociale, nel quale nasce la Bauhaus, e l’artista Margarete Heymann.
Altre visite guidate saranno programmate ogni sabato alle 18».


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