Alcantara: «Investiamo». Ma è polemica sull’annuncio

L’azienda: 150 milioni e 173 assunzioni per rendere il sito più green. Framarini (Femca): «La situazione attuale è diversa»

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L’annuncio è arrivato mercoledì, con una nota ufficiale spedita da Invitalia: Alcantara ha avviato un progetto di ammodernamento del sito produttivo di Narni, un’operazione di rilancio da 150 milioni di investimento svolta con il supporto della stessa Invitalia e della Regione. In particolare l’Agenzia nazionale per lo sviluppo d’impresa, attraverso il contratto di sviluppo, finanzia il progetto con 10,4 milioni di euro (messi a disposizione dal ministero dello sviluppo economico), mentre palazzo Donini ha stanziato mezzo milione di euro. Un annuncio che però in fabbrica, tra dipendenti e sindacati, ha scatenato diversi malumori, visto che la situazione non sarebbe tutta rosa e fiori come viene descritta. Ma meglio andare per ordine.

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Rilancio dell’occupazione

Il piano prevede la trasformazione ‘green’ dell’impianto di Nera Montoro. Attraverso la completa riprogettazione dello stabilimento, la società sarà in grado, entro due anni, di ottimizzare un nuovo processo produttivo privo di alcune sostanze inquinanti, come la trielina, che dal mese di aprile 2023 sarà bandita dall’Unione europea. La ‘svolta’ in chiave ambientale permetterà ad Alcantara di dotarsi di un ciclo di lavorazione totalmente privo di solventi organici e di anticipare i tempi fissati dalla normativa comunitaria. Positivo sarà l’impatto anche a livello occupazionale: oltre alla salvaguardia dei 450 addetti verranno creati 173 nuovi posti di lavoro.

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La soddisfazione dei protagonisti

«Questo investimento – ha dichiarato l’amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri – conferma il nostro impegno in un’area, come quella di Terni, duramente colpita dalla crisi economica. Il progetto di Alcantara porterà un duplice beneficio: un maggiore rispetto dell’ambiente e un consistente aumento dell’occupazione, a dimostrazione del potenziale di sviluppo offerto dalla green economy». Il presidente e amministratore delegato di Alcantara, Andrea Boragno, si dice compiaciuto e riconoscente nei confronti del ministero dello sviluppo economico e di Invitalia «per questo contributo, che – ha commentato – costituisce un incentivo importante per l’attuazione del nostro piano di sviluppo e di sostenibilità. Tale contributo inoltre rafforza ancor di più la nostra determinazione a considerare la sostenibilità un obiettivo di assoluta priorità»

La polemica

Come detto l’annuncio non è passato inosservato dalle parti di Nera Montoro, e non solo. «La notizia è retrodatata, poteva essere attuale un anno fa perché si tratta degli stessi investimenti e delle stesse assunzioni di cui si parla da tempo – commenta Fabrizio Framarini, segretario regionale della Femca Cisl -. Al momento sul tavolo del confronto ci sono ben altri argomenti legati ai problemi del mercato dell’auto». Il riferimento è all’andamento degli ordini del sito, che nel corso del 2019 hanno risentito della crisi del settore, registrando una battuta d’arresto che, ad ottobre, aveva messo a rischio una trentina di contratti a tempo determinato. Una ripresa dei volumi sul finire dell’anno ha permesso ad azienda e sindacati di raggiungere un accordo che, almeno fino alla fine di marzo, ha messo in sicurezza i contratti. Nell’accordo la società si è inoltre impegnata a trasformare in tempo indeterminato il 10% dei contratti stessi, inoltre in caso di mancato rinnovo e poi di successiva necessità di reintegro andrà a ‘pescare’ nello stesso bacino. Ma prima dell’arrivo di marzo le parti dovranno riaffrontare la questione. «Di fatto – continua Framarini – si tratta di una sorta di pausa di riflessione, in attesa di un auspicabile rilancio. Ma lo stallo al momento permane. Sul finire del 2019 l’azienda ha recuperato qualche ordine e questo ci ha permesso, attraverso un accordo di prossimità,  di prorogare fino al 30 marzo 2020 oltre 30 contratti a tempo determinato che altrimenti non sarebbero stati rinnovati. Nella speranza che la crisi del settore si attenui, è evidente che le questioni poste sul tavolo nell’immediato nel confronto con l’azienda saranno il monitoraggio e la profondità del problema e capire come eventualmente gestire tale situazione. Tutti quanti ci auguriamo che il momento venga superato quanto prima – afferma il segretario regionale della Femca Cisl – e che l’investimento partito già da qualche anno venga portato avanti. Negli ultimi anni, infatti, l’avvio del progetto di investimenti ha portato a molte assunzioni; basti pensare che ad oggi in Alcantara lavorano oltre 660 persone. Vista l’importanza che l’azienda riveste per il territorio regionale – conclude Framarini – credo che corra l’obbligo per tutti gli attori in campo di trattare le questioni senza proclami né isterismi».

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