Alcantara, stop a 32 contratti

Narni: sui 57 in scadenza 25 trasformati in indeterminati, gli altri lavoratori richiamati se ci sarà una ripresa. Nodo Covid-19

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di F.L.

Su 57 contratti in scadenza tra fine marzo e i primi di aprile, 25 saranno trasformati a tempo indeterminato, gli altri 32 saranno inseriti nel ‘bacino di pertinenza’, per essere richiamati nel momento in cui ci sarà una ripresa: questa l’attesa comunicazione fatta dall’Alcantara, sul futuro dei dipendenti a tempo, durante l’incontro che si è svolto giovedì in Confindustria Terni. Inevitabile anche un riferimento al tema dell’emergenza coronavirus – alla riunione era presente una delegazione sindacale ridotta, mentre il management era in collegamento da Milano -, in merito al quale venerdì si terrà una discussione tra azienda e rsu/rls.

ALCANTARA RASSICURA MA CONTRATTI IN BILICO

Filctem: «Rammaricati, ora si tutelino i lavoratori contro il coronavirus»

«Con grande rammarico – spiega una nota della segreteria della Filctem Cgil – abbiamo appreso che il calo di commesse e di produzione, in particolare legato al mercato dell’automotive, rende necessario lo stop momentaneo di questi contratti». Il sindacato ricorda e di aver avanzato la proposta di utilizzo del bacino di pertinenza «durante l’incontro in cui si era deciso di procedere con un accordo di prossimità» e rivendica «di essere l’unica organizzazione sindacale ad aver sollevato il tema Covid-19». «Il decreto della presidenza del consiglio dei ministri parla molto chiaramente – continua la nota -: per le funzioni di staff va introdotto lo smart working per tutti i lavoratori; la marcia degli impianti va ridotta al minimo; vanno rispettate le distanze di sicurezza, forniti i dispositivi di protezione individuale necessari. Come Filctem Cgil ci aspetteremmo dalla più grande azienda chimica del nostro territorio un segnale che sia in controtendenza con quanto stà accadendo ad oggi nella provincia e nell’azienda stessa; ci aspetteremmo che si iniziasse a dare indicazione di rimanere a casa perché la salute è la cosa più importante, utilizzando tutti gli strumenti a disposizione a partire dagli ammortizzatori sociali (ci auguriamo presto fruibili) anche arrivando a chiudere le fabbriche e contrastare in maniera reale la pandemia a cui stiamo assistendo».

Femca e Uiltec: «Situazione contratti sarà monitorata, rispettare il decreto coronavirus»

Con una nota congiunta sono intervenute poi anche Femca Cisl e Uiltec Uil: «Possiamo dire – scrivono – che l’azione messa in campo a fine anno, su richiesta sindacale,  attraverso un contratto di prossimità, ha portato nuovi ordini ed ha permesso di prorogare temporaneamente diversi contratti, dando anche se parzialmente i suoi frutti. La proroga infatti ha consentito di tenere in azienda oltre 30 persone che altrimenti sarebbero uscite a dicembre e contestualmente ha permesso di ridurre di molto il gap produttivo, migliorando il conto economico». Femca e Uiltec ritengono che «i benefici ottenuti, se da un lato non possono purtroppo evitare che 32 contratti a tempo determinato non saranno prorogati, dall’altro permetteranno la trasformazione a tempo indeterminato di 25 contratti». «L’impegno comunque che si è preso l’azienda su nostra sollecitazione – continuano – è quello di richiamare, appena ce ne sarà la possibilità, il maggior numero di persone possibile nell’arco temporale di 24 mesi. Il difficile contesto del mercato dell’auto a cui si è aggiunta da poco la problematica legata al Covid-19, non ha permesso una migliore gestione della situazione. Al netto di quanto successo in data odierna, abbiamo preso l’impegno con l’azienda di tenere monitorata la situazione dal punto di vista produttivo e naturalmente occupazionale; il totale dei contratti a tempo determinato presenti in Alcantara supera infatti le 100 unità». Femca e Uiltec confermano che per quanto riguarda la gestione dell’emergenza del Covid-19, venerdì in azienda ci sarà un incontro dedicato con i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza su questa tematica. Le due segreterie hanno invitato l’azienda «ad attenersi scrupolosamente alle direttive del decreto dell’11 marzo, (lavoro con utilizzo di dispositivi di protezione individuale idonei, rispetto delle distanze tra i lavoratori almeno un metro, sanificazione periodica dei luoghi di lavoro, ecc.) riducendo così le situazioni a rischio, favorendo lo smartworking e la concessione di ferie e congedi a quanti più lavoratori possibile». 

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