Amazon in Umbria? In ballo 150 posti di lavoro nel deposito

Si parla da mesi di un deposito merci a Magione. Già partito l’iter burocratico. Ma manca la firma del colosso del web. M5S Terni: «Quali progetti per noi? Inaccettabile il silenzio dell’amministrazione»

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Ci sono in ballo, oltre al prestigio e oltre all’indotto, 150 posti di lavoro nel caso in cui Amazon decidesse di installare un proprio deposito in Umbria, precisamente a Magione. A Terni scatta la polemica.

Pratica già avviata

La notizia – su cui si sofferma il Corriere dell’Umbria – trapela dal piano di fattibilità allegato alla richiesta avanzata dal proprietario del terreno su cui dovrebbe sorgere il mega complesso, ad occupare cubature già esistenti, senza nuove realizzazioni. Il sindaco di Magione, Giacomo Chiodini, ha confermato al quotidiano che la ditta proprietaria dell’area ha già inoltrato una pratica all’amministrazione per liberare spazio con abbattimento e ricostruzione. Sarà (dovrebbe essere) un deposito di smistamento da 5-7 mila metri quadrati. Attualmente in Umbria si fa capo a Fiano Romano.

Scelta Magione

L’area di Magione (nei pressi dell’Eurospin e dell’autodromo) è stata scelta fra altre otto in virtù della particolare convenienza economica per il colosso dell’e-commerce, al centro in queste settimane da una disputa che si annuncia dicotomica, fra chi considera gli ordini online come una preziosa opportunità per i consumatori e un modo per consentire alle piccole realtà di avere una vetrina mondiale e chi, invece, considera questa modalità di acquisto come un modo per affossare i negozi di vicinato.

Come funziona un deposito Amazon (video)

M5S Terni: «Quali progetti per noi?»

Sul punto scatta l’interrogazione del gruppo pentastellato ternano: «Inaccettabile questo silenzio tombale da parte dell’amministrazione comunale rispetto agli interventi di sviluppo economico quanto mai necessari per la nostra città. Apprendiamo da notizie stampa che Amazon sta per sbarcare in Umbria con un progetto per allestire un magazzino di oltre cinquemila metri quadrati e circa 300 posti di lavoro. Il colosso della distribuzione aveva individuato otto punti sparsi sul territorio regionale, tuttavia a quanto pare in corsa sono rimasti solo Magione e Bastia Umbra». Niente Terni e Narni nonostante la presenza della piastra logistica: «Appare completamente assente  un progetto di sviluppo economico del territorio da parte della nuova amministrazione, che non può essere inteso con la semplice apertura di un nuovo palazzetto dello sport, peraltro su progetto avviato dalla precedente amministrazione. In un territorio dove la disoccupazione è in aumento e si moltiplicano le vertenze sindacali per la chiusura degli stabilimenti produttivi, troviamo inaccettabile questo silenzio tombale da parte dell’amministrazione comunale rispetto agli interventi di sviluppo economico quanto mai necessari per la nostra città. Chiediamo – concludono i pentastellati – al sindaco e agli assessori se la sede di Terni era stata opzionata da Amazon fra le otto soluzioni possibili. Se sì, per quale motivo sia stata poi scartata dalla selezione. Quante sono state le interlocuzioni della nuova amministrazione con i diversi stakeholder da inizio mandato per nuovi piani di sviluppo su Terni. Quale sia il ruolo di Sviluppo Umbria insieme al Comune nello sviluppo del nostro territorio e quali siano i piani strategici dei prossimi anni riguardo allo sviluppo economico di questa città».

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