Ambiente, M5S: «Tk-Ast detta legge»

Secondo Andrea Liberati «lo studio idrogeologico è ancor oggi soltanto abbozzato e ipotetico»

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La Conferenza dei servizi si è tenuta il 2 marzo scorso. Si parlava di discariche, di ambiente, di Tk-Ast, di cosa si sarebbe dovuto fare e di cosa si deve fare.

Interessi contrapposti Secondo Andrea Liberati, del Movimento 5 Stelle, «è andata di nuovo in onda la contrapposizione tra gli interessi generali dello Stato rispetto a quelli economico-finanziari dell’azienda tedesca» La prova, secondo lui, è «il verbale della riunione, che è in nostro possesso come i documenti presentati in quella sede».

I punti fermi Eccolo qui, il verbale che dimostra, dice il rappresentante del Movimento 5 Stelle, «come i rappresentanti di Ispra e della segreteria tecnica del ministero hanno fissato alcuni punti indiscutibili: lo studio idrogeologico di parte, commissionato dalla Tk alcuni anni fa, è ancor oggi soltanto abbozzato e ipotetico, e dunque del tutto insufficiente; manca un’idonea struttura di monitoraggio (piezometri) e, di conseguenza, non è possibile esprimere un affidabile modello concettuale dello stato di contaminazione riscontrato; gli interventi di capping sinora eseguiti, quelli che osserviamo da mesi, non sono nemmeno adeguati alla legge: piuttosto se ne chiede un deciso rafforzamento anche alla luce della contaminazione accertata».

La Tk-Ast Perché, denuncia Liberati, «a fronte dell’urgente messa in sicurezza dell’ex discarica Rsu, chiesta dal ministero, Tk ha ribadito che vi procederà solo a condizione del placet delle istituzioni locali alla vertical expansion: i tedeschi cioè pretendono, ancora una volta, il così detto ‘sormonto’, ossia di poter posizionare un’altra montagna di scorie sopra la discarica ex comunale. Eppure Tk, dopo l’ignobile sacrificio delle nostre colline, può già oggi accumulare ben 7 milioni di tonnellate di rifiuti, quantità pari ad almeno 12/15 anni di piena produzione: perché allora forzare per questo secondo ampliamento, contro l’obbligo Aia, non rispettato, di riciclare le proprie scorie? Perché insistere contro la legge, contro l’intelligenza, contro il buon senso che dovrebbero connotare un’azienda straniera di presunta ‘eccellenza’, impresa che però, come Crono, sta solo divorando i propri figli, battendo intanto fuori 500 persone, a voler tacere degli altri problemi?».

Le criticità Alla Conferenza dei servizi, insiste Liberati, «sono intervenuti geologi professionisti di Italia Nostra e Wwf, secondo i quali: ‘Dai dati disponibili emerge un quadro ambientale e di tutela della Salute Pubblica fortemente compromesso dal sistema discariche. Manca ancora incomprensibilmente un capping definitivo soprattutto nel corpo B e nell’ex Rsu, dove risulta mancare addirittura l’impermeabilizzazione di fondo e laterale. Per anni le discariche sono state e sono tuttora dilavate dalle infiltrazioni delle acque meteoriche, con un danno enorme verso l’ambiente e quanto più grave verso la tutela della Salute Pubblica ‘. Proseguire more solito è quindi a mio avviso un crimine, meritevole di ben altri approfondimenti».

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