di Giovanni Cardarello
A meno di 140 giorni dal voto amministrativo per l’elezione diretta del sindaco e del consiglio comunale di Perugia, il quadro generale prendere forma in maniera più stabile, consolidata. E, se come tutto fa prevedere, le trattative andranno nella direzione imboccata, a contendersi la poltrona di primo cittadino del capoluogo umbro nelle elezioni del 9 giugno, con ballottaggio il 23, saranno due donne. Un salto quantico nelle politiche di genere visto che dall’unità di Italia ad oggi, mai una donna è stata primo cittadino del capoluogo di regione. Ma andiamo con ordine e vediamo gli schieramenti in corsa.
Partiamo dal centrodestra che già da diverso tempo ha indicato il proprio campione in Margherita Scoccia, assessore con delega ad urbanistica, edilizia privata e arredo urbano della giunta di Andrea Romizi, sindaco non ricandidabile perché al termine del secondo mandato. Scoccia, classe 1979 e architetto, ha una lunga militanza politica nella destra cittadina ed è, ovviamente, un’amministratrice di lungo corso. È stata indicata come candidato a sindaco di Perugia dall’intero centrodestra nell’ambito del patto politico che prevede la ricandidatura di Donatella Tesei a presidente della Regione Umbria nelle elezioni di ottobre. Dubbi sulla tenuta del patto ne arrivano da ogni direzione e per questo l’esito di Perugia, unito al dato nazionale delle Europee (si vota lo stesso giorno), potrebbe aprire scenari fino ad oggi impensabili.

Margherita Scoccia, dati dei sondaggi a disposizione delle sedi nazionali dei partiti e che la nostra redazione ha potuto visionare in anteprima, parte favorita, ma non tanto da vincere al primo turno. Sarà verosimilmente necessario il ballottaggio. Fattore che, in questi primi giorni del 2024, ha attivato il centrosinistra o ‘campo largo’ o ‘campo giusto’ che dir si voglia e che, nello scorso fine settimana, ha avuto in Umbria due momenti di confronto importanti.
Da un lato il ‘conclave’ eugubino dei deputati del Partito Democratico con Elly Schlein a dettare la linea. Un conclave che ha benedetto, una volta per tutte, la ricerca di un’alleanza anti-centrodestra la più ampia possibile. Da un altro lato c’è stato l’evento del 110 Caffè dal nome evocativo, ‘Un Patto Avanti’. Un confronto che ha visto sullo stesso palco Marco Sarracino della segreteria nazionale del Pd, l’ex presidente della Camera Roberto Fico, ora pezzo da 100 del Movimento 5 Stelle, il sindaco di Spoleto Andrea Sisti che ha preso le redini dei Civici dopo la fuoriuscita di Andrea Fora e la firma del patto con Romizi, Elisabetta Piccolotti, deputata di Alleanza Verdi e Sinistra Italiana, Federico Novelli, segretario regionale del Psi e Riccardo Vescovi di Democrazia Solidale Demos. Officianti del confronto, il segretario del Pd Umbria Tommaso Bori e il consigliere regionale Thomas De Luca (M5s), entrambi molto attivi, e da tempo, per un patto complessivo. Ricordiamo infatti che si vota anche a Bastia Umbria, a Castiglione del Lago, a Foligno, a Gubbio, a Marsciano ed in altri 33 comuni sotto i 15 mila abitanti della provincia di Perugia. Il confronto, di fatto, ha segnato la nascita della coalizione Tyrrell, la vecchia e suggestiva monoposto di Formula 1, che aveva nelle sei ruote il tratto distintivo. Sei, infatti, sono le forze che hanno deciso di correre insieme per il governo di Perugia. Ed è stato ribadito a chiare lettere che la porta è aperta a tutti coloro che vorranno cimentarsi ma che, in caso contrario, potranno convergere nell’eventuale ballottaggio.

La nascita della coalizione segna, ovviamente, anche l’accelerata nella scelta del candidato sindaco che non sarà Serse Cosmi, che non sarà Paolo Belardi, ingegnere e presidente del corso di laurea in design dell’università di Perugia, che non saranno Marko Hromis o Francesca Tizi, anche se saranno tutti impegnati nella corsa. Ma sarà Vittoria Ferdinandi: dichiaratamente di sinistra, è stata nominata Cavaliere della Repubblica da Sergio Mattarella per il suo impegno sociale. Classe 1986, laureata in filosofia e scienze tecniche e psicologiche nonché direttrice del ristorante (e centro polifunzionale) ‘Numero Zero’. Parliamo di una struttura attiva a Perugia dal novembre 2019 e che impiega un gruppo di ragazze e ragazzi che soffrono di disturbi mentali di vari livelli ed entità e che si alternano tra bancone, sala e cucina. Questa esperienza è partita grazie alla tenacia di Vittoria Ferdinandi che, peraltro, è stata capace di coinvolgere nell’avviamento la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e la Brunello Cucinelli Spa. Due fattori da non sottovalutare.
Dopo vari dinieghi la Ferdinandi è pronta ad accettare l’offerta: «Se mi chiamassero, ascolterei con attenzione» ha dichiarato ad Umbria24. Il dado è tratto. O quasi.
Ma in campo, ovviamente, non ci saranno solo Scoccia e Ferdinandi ma almeno altre quattro figure in grado di dragare consensi. Si parte da Massimo Monni, già consigliere regionale e del Comune di Perugia, che ha presentato la sua candidatura a sindaco del capoluogo umbro con il progetto ‘Perugia Merita’. C’è in corsa Giacomo Leonelli della calendiana Azione, con la minicoalizione ‘Pensa Perugia’ che nasce dall’unione con Socialisti per Perugia e +Europa. Da non sottovalutare Davide Baiocco, nei sondaggi sempre vicino alla doppia cifra, che difenderà i colori dell’Alternativa Popolare di Stefano Bandecchi (in corsa nelle liste di Forza Italia per uno scranno europeo). Baiocco andrà in solitaria ma con alcune liste di area a supporto. In corsa solitaria, verosimilmente, anche Progetto Perugia che ancora non scioglie la riserva rispetto ad un accordo con Margherita Scoccia. Progetto Perugia che potrebbe misurare la sua forza al primo turno per poi allearsi, se necessario, al ballottaggio.