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Home » Antenne di Miranda: «Interrompere l’iter»

Antenne di Miranda: «Interrompere l’iter»

di Francesca Torricelli
3 Luglio 2017
in Altre notizie, Attualità, Economia, Opinioni, Politica
Tempo di lettura: 6 minuti di lettura
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Moreno Sorgenti

di Moreno Sorgenti
presidente Pro loco Miranda

Con la presente, in considerazione agli articoli riportati recentemente dalla stampa locale sull’argomento, che hanno evidenziato il forte e motivato dissenso degli abitanti del paese e della piena ripresa dell’attività politica e istituzionale della nostra giunta comunale, ci permettiamo riproporre all’attenzione del sindaco del Comune di Terni Leopoldo Di Girolamo, al presidente del consiglio comunale Giuseppe Mascio, al presidente della prima commissione consiliare Faliero Chiappini e a tutti i gruppi consiliari, una nostra riflessione sull’intera vicenda riguardo all’ampliamento del traliccio già in uso da Radio Subasio e manifestare al tempo stesso il nostro profondo rammarico e disappunto sull’intera vicenda.

Come è a tutti noto la commissione urbanistica nei mesi trascorsi ha approvato il progetto presentato dalla società Radio Subasio teso al potenziamento del ripetitore di sua proprietà già istallato sul colle di Miranda. La decisione è stata presa con l’assenso dei vari componenti la commissione in rappresentanza di importati uffici comunali regionali e ministeriali. L’Arpa regionale, dopo un primo parere negativo, a seguito delle precisazioni della società proponente, ha dato il suo assenso perché a suo dire l’innalzamento della fonte di emissione dei campi elettromagnetici ne riduce l’impatto al suolo.

Il rappresentante della Soprintendenza ai beni ambientali non ha avanzato osservazioni visto che nello stesso sito già insistono altri due tralicci di oltre trenta metri e un numero non meglio precisato di altri di altezza inferiore, quindi il degrado ambientale è già assicurato. Il Ministero delle telecomunicazioni, in considerazione che il sito di Miranda è già individuato come nodo strategico di interesse nazionale, aveva già autorizzato il progetto presentato nell’anno 2010. I vari tecnici del Comune constatato la documentazione prodotta hanno solo posto i vincoli urbanistici previsti dalla legge: il rispetto della distanza dai confini.

La società in questione per soddisfare quest’ultimo requisito si è vista costretta ad inserire l’intervento edilizio in una particella catastale più ampia attraverso l’asservimento di un terreno confinante. Vogliamo pensare che tutto si sia svolto secondo le regole previste dalle norme vigenti, ma non possiamo tuttavia dimenticare l’anno di passione che il nostro piccolo paese ha vissuto per le vicende dell’antenne che minacciose sovrastano il colle di Miranda.

Tutto questo ci fa riflettere su come questa nuova antenna influirà nel futuro del paese, le preoccupazioni che produrrà per la salute degli abitanti,riaprendo un dibattito non tanto della quantità di esposizione elettromagnetica ma sulla durata di questa, l’impatto ambientale che avrà in un contesto già fortemente compromesso e la profonda sfiducia che andrà ad ingenerare nella nostra comunità verso le istituzioni.

Con la presente infatti vogliamo ricordare ai destinatari, qual’ora c’è né fosse bisogno che la decisione della commissione urbanistica è stata presa dopo un ordine del giorno votato all’unanimità dal consiglio comunale straordinario di Terni che sanciva solennemente la delocalizzazione delle antenne presenti a Miranda in località Monte Sant’Angelo. Il voto e il dibattito nel consiglio comunale è stato preceduto da svariate sedute e sopralluoghi della commissione ambiente presso il sito dove sono localizzati i ripetitori radio televisivi, supportata dai tecnici del Comune di Terni e della stessa Arpa regionale. Nel dibattito consiliare sono intervenuti gli ordini professionali dei Medici, dei rappresentanti della Usl Umbria 2 e dei vari comitati e delle associazioni.

L’intera vicenda ha avuto un forte rilievo su tutti gli organi di informazione, si è costituito un comitato ad oc che ha tra l’altro promosso l’intervento della magistratura per accertare la regolarità delle procedure sin qui seguite per le antenne già realizzate. Sono state fatte manifestazioni di protesta eclatanti attraverso scioperi della fame incatenamenti sulla pubblica piazza di Miranda, ci sono state divisioni all’interno della nostra piccola comunità con accuse alla nostra associazione di non aver fatto abbastanza in passato per impedire la realizzazione dei ripetitori già istallati.

Tutte le varie forze politiche sono scese in campo con schermaglie più o meno strumentali a secondo del posto occupato nel consiglio comunale e regionale, c’è stato l’intervento del vice presidente della giunta regionale del direttore dell’Arpa del sindaco, dei consiglieri regionali, fino appunto all’atto solenne del consigli comunale che con l’ordine del giorno votato e gli impegni presi, di delocalizzazione, metteva la parola fine al problema.

Tutti noi pensavamo che impegni politici così altisonanti fossero la giusta e definitiva premessa per una soluzione del problema antenne a Miranda, compreso l’ultimo, quello dalla soc. TELIT realizzato negli anni 90, con la promessa dell’allora giunta di una bonifica mai effettuata di quelle già esistenti e disseminate sul colle, che dovevano confluire sul nuovo impianto.

Oggi, dobbiamo constatare con profondo rammarico l’epilogo dell’intera vicenda, le promesse mancate e la figura fatta in primo luogo da parte delle istituzioni pubbliche e dalla politica in genere. Tuttavia al tempo stesso crediamo sia giusto riaprire un confronto per capire e sapere se l’ordine del giorno votato dal consiglio comunale mantiene la sua efficacia o se va ritenuto decaduto, se l’esito finale dell’itera vicenda e dell’ impegno alla delocalizzazione votato in consiglio coinvolge politicamente solo la piccola comunità di Miranda chiamata ad una lotta impari, o se va letta come impegno di tutte le forze politiche e istituzionali coinvolte verso una bonifica ambientale reale e necessaria finalizzata ad una diversa ipotesi di sopravvivenza per un centro storico che tanto dà alla nostra città.

Una riflessione a parte la faremo con la nostra Diocesi che non ha tenuto conto del lavoro svolto negli ultimi anni insieme alla nostra associazione per il recupero non solo materiale dei beni della diocesi, (Rocca, Oratorio, Chiesa SS Trinità, casa Parrocchiale, Chiesa di San Liberatore, ecc.) ma della importanza che il lavoro svolto ha avuto per recuperare il senso di comunità per l’intero paese.

Va ribadito anche in questa sede il merito del Comune di Terni, tutto ha avuto origine con il progetto ‘Puc, tutte le stelle di Miranda’, promosso all’inizio del nuovo secolo e ripreso poi come modello di intervento su altri centri storici. I lavori hanno riguardato il rifacimento del sistema fognario del paese la ripavimentazione di gran parte di esso e la sistemazione della piazza di accesso, restano da completare parte della pavimentazione il sistema di depurazione degli scarichi fognari e il rifacimento dell’illuminazione pubblica, ribadiamo anche in questa sede il senso di marginalità che Miranda vive rispetto alla quotidianità, l’ultima volta che si è visto un vigile risale alla sagra del marrone.

La nostra associazione non entra nel merito degli articoli che in questi giorni sono riapparsi sulla stampa locale, ringrazia quanti in qualsiasi modo hanno manifestato il loro dissenso rispetto alla realizzazione di questo nuovo traliccio, invitiamo però tutti a non produrre un ulteriore danno al nostro paese declamandolo come il luogo con il più alto tasso di mortalità per tumori.

I dati forniti dall’Arpa con la stazione di rilevamento a lettura diretta, misurano valori di campi elettromagnetici ben al disotto della metà di quelli massimi stabiliti dalla legge. A Miranda fortunatamente, si passa a miglior vita anche per vecchia, sono ancora numerosi gli ultra ottantenni e novantenni che ci vivono e vorremmo che sia così ancora per molto. E’ per questo che non ci rassegniamo e continueremo a credere in un futuro migliore per noi e per il paese, facendo tesoro anche degli errori commessi nel recente passato, compresa l’idea velleitaria di un possibile acquisto del terreno da parte degli abitanti di Miranda per impedire la costruzione del nuovo traliccio.

Con questa nota vorremmo ristabilire una lettura politica del problema delle antenne sul colle di Miranda facendo capire hai destinatari della presente che quanto accaduto nella commissione edilizia non rappresenta solo la sconfitta dei 74 abitanti di questo minuscolo paese ma quella più clamorosa del voto unitario del consiglio comunale e se permettete della politica intesa come tutela del bene comune. Non crediamo a soluzioni miracolistiche piovute dall’alto, riteniamo invece sia utile capire cosa fare, se è ancora possibile impegnarci insieme alle istituzioni su una strategia condivisa, non episodica ma finalizzata nel tempo a trovare la soluzione del problema, in assenza della quale il nostro paese se avrà un futuro l’ho avrà senz’altro in salita.

Sarebbe veramente un peccato, considerando il lavoro sin qui fatto per migliorarne la qualità della vita di chi ancora ci vive e fa del tutto per non ridurlo a mero paese dormitorio. Per questo ribadiamo come associazione, la ferma e decisa opposizione alla realizzazione del nuovo traliccio, chiarendo sin d’ora che utilizzeremo tutti i mezzi e le iniziative che riterremo più idonee per impedire che questo avvenga forti del consenso di tutti gli abitanti di Miranda su questo argomento.

La nostra associazione sa bene che non tutti gli strumenti necessari sono nella disponibilità del comune e che un reale progetto di bonifica dell’area passa attraverso il coinvolgimento della regione e del governo nazionale, per questo chiediamo un coinvolgimento di tutte le forze politiche presenti nel nostro consiglio comunale, siamo certi infatti che il nuovo traliccio sarebbe la pietra tombale per Miranda. Chiediamo all’amministrazione comunale di interrompere l’iter amministrativo e convocarci per un incontro urgente per valutare le eventuali iniziative.

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