Arvedi-Ast: c’è la firma. Ad Caldonazzo, Burelli out. Nel cda Stringhini, Pizzorno e Menecali

Il contratto è stato firmato lunedì ad Essen da Giovanni Arvedi e Volkmar Dinstuhl. Thyssenkrupp resta con il 15%

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Il Gruppo Arvedi ha ufficialmente acquisito, da Thyssenkrupp, la società Acciai Speciali Terni e le controllate commerciali in Germania, Italia e Turchia. Il contratto è stato firmato lunedì ad Essen da Giovanni Arvedi e Mario Arvedi Caldonazzo – presidente e amministratore delegato del Gruppo Arvedi – e da Volkmar Dinstuhl, Ceo Multi Tracks in rappresentanza di Thyssenkrupp. Al closing dell’operazione, dopo il signing del 15 settembre 2021, si è arrivati a seguito del via libera dell’Antitrust europeo del 21 dicembre scorso e di quello dell’Antitrust turco.

Subito gli incontri. Investimento da un miliardo di euro

Il nuovo management è atteso a Terni per la serata di mercoledì 2 febbraio. Dal giorno seguente, sono previsti incontri con i sindacati e le rsu già convocati da Giampietro Castano, già responsabile dell’unità gestione vertenze delle imprese in crisi per conto del Mise e ora consulente del Gruppo Arvedi. Complessivamente, fra acquisizione e successivi investimenti previsti per Ast, la cifra messa sul piatto dal Gruppo Arvedi si aggirerebbe intorno al miliardo di euro.

TUTTO SU AST – UMBRIAON

Caldonazzo e Arvedi firmano ad Essen

Thyssenkrupp resta con il 15%

«Con questo passaggio –  è la nota diffusa dal Gruppo Arvedi – si conclude positivamente una trattativa complessa avvenuta in piena collaborazione con Thyssenkrupp e condotta con spirito costruttivo e leale. Thyssenkrupp manterrà una quota del 15% in Ast, in segno di continuità e fiducia. Ast è uno dei quattro produttori europei di laminati piani di acciaio inossidabile, con una produzione di circa 1 milione di tonnellate e l’impiego di 2.300 dipendenti. Il Gruppo Arvedi, controllato dalla omonima famiglia, è attivo nella produzione e nella lavorazione di acciaio al carbonio e inossidabile, con oltre 4,5 milioni di tonnellate di prodotti siderurgici e 4.300 dipendenti. Grazie a questa acquisizione, si consolida tra i principali players siderurgici europei, raggiungendo 7,5 miliardi di euro di fatturato e contando su 6.600 dipendenti in Italia. L’operazione – prosegue il comunicato – rappresenta un rafforzamento del Gruppo in quanto ne completa, in una sinergia industriale, il mix produttivo».

Mariano Adrian Pizzorno

Il nuovo cda

Sempre nella giornata di lunedì si sono tenute le assemblee di Ast e delle società controllate Terninox (Ceriano Laghetto), TK Stainless GmbH (Germania) e TK Turkey che hanno rinnovato gli organi sociali. «Il Cavaliere Giovanni Arvedi – prosegue la nota del Gruppo cremonese – è da oggi presidente di Acciai Speciali Terni e il dottor Mario Arvedi Caldonazzo amministratore delegato. Amministratori sono Giancarlo Stringhini, presidente delle società inox del Gruppo Arvedi, ed i ‘ternani’ Mariano Pizzorno, confermato CFO (direttore finanziario, ndR), e Dimitri Menicali, direttore di stabilimento».

Dimitri Menecali

«Per Ast competitività e sostenibilità»

Così il fondatore e presidente dell’omonimo gruppo, Giovanni Arvedi: «Acciai Speciali Terni ha una storia importante che si intreccia con l’interesse del nostro Paese. Con umiltà faremo tutto il possibile per darle il futuro che merita. Con l’acquisizione di Ast, il Gruppo Arvedi si conferma un asset strategico del sistema industriale italiano e uno fra i principali operatori siderurgici europei. Il nostro impegno per Ast si concentrerà sulla competitività e la sostenibilità ambientale, attraverso un piano di investimenti concentrato su impianti all’avanguardia, tecnologie innovative, ricerca e sviluppo. Continua il nostro impegno, come nei siti di Cremona e Trieste, per la decarbonizzazione anche attraverso l’impiego di idrogeno verde».

Volkmar Dinstuhl

L’augurio di Thyssenkrupp

«Siamo lieti di aver trovato nel Gruppo Arvedi un nuovo proprietario per Ast – sono le parole di Volkmar Dinstuhl -. Il Gruppo Arvedi guiderà lo sviluppo dell’azienda con investimenti e innovazioni e darà ai dipendenti prospettive interessanti. Questo è stato molto importante per noi durante le negoziazioni per la vendita. Auguriamo ad Ast e ad Arvedi ogni successo per il futuro».

Giovanni Arvedi

La lettera di Arvedi al personale Ast

Dopo il closing, il presidente Arvedi ha inviato una lettera al personale di Ast: «È il primo atto che compio quale azionista di questa storica azienda – si legge -, della quale da oggi assumo l’incarico di presidente. Mi rivolgo a voi con sincera emozione, grande motivazione e spirito di servizio. Nei miei oltre sessanta anni di carriera imprenditoriale, iniziata da un prato verde in una zona depressa della provincia di Cremona, ho sempre cercato di servire le aziende che ho fondato e condotto, con il supporto di preziosi collaboratori e straordinari dipendenti, affinché potessero crescere e svilupparsi, generare lavoro, bene prezioso che conferisce dignità alla persona. Da adesso sono al servizio del Gruppo Acciai Speciali Terni con l’impegno di renderlo una realtà industriale competitiva e ambientalmente sostenibile, attraverso investimenti in impianti e in ricerca e sviluppo, contando sul vostro impegno che so essere sempre stato profuso senza risparmio a beneficio della nostra azienda, con la quale il vostro legame è profondo. Il Gruppo Ast – prosegue Giovanni Arvedi – entra a fare parte del Gruppo Arvedi, attivo nella produzione e nella lavorazione di acciaio al carbonio e inossidabile, con oltre 4,5 milioni di tonnellate di prodotti siderurgici e 4.300 dipendenti. Con questa operazione rafforzeremo la nostra struttura industriale diventando uno dei principali gruppi siderurgici europei, caratterizzato da un ampio mix produttivo, impianti all’avanguardia, tecnologie innovative e, soprattutto, una profonda cultura aziendale fondata sul rispetto dell’Uomo e dell’ambiente. Il mio intendimento è di incontrarvi presto, secondo le modalità che le restrizioni Covid renderanno possibili, e presentarvi il piano industriale, il piano ambientale ed il piano sociale che stiamo predisponendo e che conto di integrare con i vostri contributi».

Massimiliano Burelli

Thyssenkrupp ringrazia Burelli

Anche Volkmar Dinstuhl (Thyssenkrupp) ha contestualmente inviato una lettera ai dipendenti Ast: «A partire dal 1° febbraio l’ingegner Massimiliano Burelli lascerà la guida di Acciai Speciali Terni. Tra i compiti principali di Massimiliano Burelli ci sono stati lo sviluppo della strategia aziendale, la progettazione e l’implementazione dei conseguenti programmi di sviluppo, una profonda ristrutturazione e trasformazione organizzativa. Uno dei punti centrali del suo lavoro è stata anche l’implementazione di programmi dedicati al posizionamento dell’azienda come leader nell’economia circolare. A nome di Thyssenkrupp – afferma Dinstuhl – vorrei ringraziare il Ceo di Ast per il suo impegno profuso negli ultimi sei anni: un lavoro importante che ha permesso ad Ast una crescita costante, senza avere mai perso di vista l’attenzione ai temi più sensibili come la sicurezza e la sostenibilità».

LA LETTERA DI MASSIMILIANO BURELLI AI LAVORATORI

Ast, Burelli saluta i lavoratori: «Voi siete il valore aggiunto. Grazie di tutto»


LE REAZIONI

Giancarlo Giorgetti

La soddisfazione del ministro Giorgetti

«Sono soddisfatto – il commento del ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti – per la firma di Arvedi che così acquisisce la Acciai speciali di Terni. Questo accordo rappresenta un tassello importante per il polo siderurgico italiano, un progetto che il governo sta monitorando e seguendo fin dall’inizio con attenzione e discrezione puntando a favorire in un settore strategico la competitività e sostenibilità ambientale attraverso investimenti in tecnologie innovative, ricerca e sviluppo conservando la massima attenzione alla salvaguardia dei posti di lavoro».

Donatella Tesei

Tesei: «Garantiremo le migliori condizioni»

«Oggi si è concluso il contratto di cessione dell’Ast ad Arvedi, un importate gruppo italiano che dà garanzie di sviluppo per l’area ternana – afferma la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei -. Ho fortemente voluto e ho fortemente seguito tutto il percorso che ha portato fino ad oggi nella convinzione che il rilancio del sito ternano è di straordinaria importanza per la nostra regione così come per l’acciaio italiano ed europeo. Sicuramente fin dalla prossima settimana avremo la possibilità di fissare un incontro con il cavalier Arvedi per parlare di piano industriale. I tempi che ci eravamo dati sono stati rispettati e continueremo ad essere attenti e vigili e costruire insieme questo percorso. Come Regione – conclude la presidente – garantiremo tutte le migliori condizioni perché questa azienda possa trovare ciò che è favorevole al perseguimento degli obiettivi, allo sviluppo di un piano industriale importante e al rilancio del sito ternano».

Laura Pernazza

Pernazza: «Faremo la nostra parte»

«È una notizia importante – la dichiarazione del presidente della Provincia – sia per Terni che ritrova una compagine industriale italiana, sia per il Paese che si dota di un asset di grande importanza. Il mio auspicio è che la nuova proprietà adotti per le acciaierie una strategia forte e di prospettiva, anche con le opportunità offerte dai fondi del Pnrr. Come istituzione faremo la nostra parte per quanto di competenza, per contribuire a rafforzare questa realtà produttiva aspettando anche di conoscere il piano industriale e i futuri assetti societari».

Benaglia e Liti (Fim Cisl)

Benaglia e D’Alò (Fim Cisl): «C’è fiducia. Ora confronto»

Così il segretario generale Roberto Benaglia ed il segretario nazionale della Fim Cisl, Valerio D’Alò: «Salutiamo positivamente e con fiducia la notizia del closing di oggi. Un’operazione indice di un settore, quello della siderurgia, che non racconta solo crisi e difficoltà ma che, anzi, può essere importante volano di rilancio per l’economia del Paese, specie in un momento storico in cui il mercato e i prezzi e la richiesta dell’acciaio offrono possibilità concrete di rilancio. Come Fim Cisl – affermano Benaglia e D’Alò – saremo pronti a fare la nostra parte per poter discutere da subito, con il Gruppo Arvedi, di progetti e investimenti che possano ridare al sito ternano quegli spazi persi in passato e nel rilancio di produzioni di laminati inox, fucinati e tubi che possano rendere sempre più competitivi gli impianti ternani. Saremo particolarmente vigili anche sul tema ambientale e della sostenibilità, temi già affrontati con le organizzazioni sindacali in questi anni ma che restano per noi un punto di forza su cui esercitare il nostro ruolo. In questo senso sollecitiamo anche gli enti locali a mettere in campo i necessari interventi infrastrutturali, materiali e immateriali, che da anni aspettiamo, sfruttando anche le risorse del Pnrr, per rendere sempre più competitivo il sito ternano e le aziende del territorio. Con la cessione si apre quindi un’importante possibilità di rilancio – concludono i due dirigenti della Fim Cisl – non solo di Ast, ma di un settore primario per l’Italia come quello della siderurgia che vive ormai da anni fasi altalenanti tra eccellenze e difficoltà. Un settore che invece, per importanza strategica per la nostra industria, necessita, anche a fronte della transizione ecologica, di una regia da parte del Governo al quale continuiamo a chiedere da mesi un tavolo nazionale».

Palombella (Uilm): «Una buona notizia»

«La conclusione della trattativa tra ThyssenKrupp e il Gruppo Arvedi con l’acquisizione di Acciai Speciali Terni è una buona notizia, perché una parte essenziale del nostro settore siderurgico torna sotto il controllo di una importante società italiana che consolida e rafforza la sua posizione nel mercato nazionale e internazionale, arrivando a circa 7 mila dipendenti in tutto il mondo. Siamo pronti fin da ora ad avviare un confronto per conoscere il piano industriale e gli investimenti che si vogliono mettere in campo e che devono avere al centro la salvaguardia occupazionale e una concreta e duratura prospettiva industriale ecosostenibile». Lo dichiara Rocco Palombella, segretario generale Uilm. «Con il passaggio al Gruppo Arvedi – prosegue – ci aspettiamo un cambio di passo con l’inizio di una fase costruttiva e di certezze per gli oltre 3 mila lavoratori ternani, fra indiretti ed indiretti, che per anni hanno subìto il disinteresse e la mancanza di investimenti da parte di una multinazionale che aveva ormai deciso di uscire dal mercato dell’acciaio inox. Dopo questa importante acquisizione attendiamo dal Governo l’avvio, dopo molti annunci, di un confronto nazionale per la discussione di un piano nazionale della siderurgia che rappresenta un settore industriale strategico e imprescindibile per il presente e il futuro del nostro Paese».

Re David con Cipolla

Re David e Venturi (Fiom Cgil): «Ora si apra confronto»

«L’acquisizione da parte del Gruppo Finarvedi – commentano Francesca Re David e Gianni Venturi, rispettivamente segretaria generale e responsabile siderurgia Fiom Cgil – della maggioranza delle azioni di Ast può rappresentare un’opportunità di rilancio del settore degli acciai speciali e dell’intera siderurgia italiana.  L’obiettivo di una cessione del sito ternano che ne preservasse l’integrità produttiva e l’integrazione con le controllate commerciali in Italia, Germania e Turchia è stato conseguito con Thyssenkrupp che manterrà una quota del 15% in Ast.  Si apra ora il confronto sul piano industriale che confermi le produzioni di eccellenza, i livelli occupazionali, salariali e gli standard di sicurezza per tutte le lavoratrici e i lavoratori diretti, somministrati e dell’indotto. Si possono trovare nuove opportunità di sviluppo per essere competitivi sui mercati europei e internazionali, collocandosi tra i primi produttori di acciaio a livello mondiale. Siamo sin da subito impegnati, affinché, questa prospettiva abbia delle ricadute positive per affrontare le criticità ancora presenti in azienda tra cui la precarietà e il sistema degli appalti. Ovviamente serve un impegno del governo italiano e delle istituzioni locali per garantire fattori localizzativi in grado di affrontare le sfide che abbiamo difronte. Bisogna orientare le risorse del Pnrr per rendere la produzione di acciaio inossidabile ancora più compatibile con l’ambiente. La fase impone modi di produzione e consumo più sostenibili, oggi possibili attraverso le nuove tecnologie, per dare concretamente soluzioni, non solo ad una fabbrica energivora, ma ad una intera comunità.  Il confronto che si aprirà con la proprietà e le istituzioni, quindi, può rappresentare un modello per l’intero Paese che ha l’obbiettivo di governare le transizioni ecologica e tecnologica per garantire lavoro di qualità, pur nella competizione globale».

Daniele Francescangeli

Ugl metalmeccanici: «Punto di ripartenza»

«Esprimiamo soddisfazione – a parlare sono Antonio Spera e Daniele Francescangeli, segretario nazionale Ugl metalmeccanici e vicesegretario nazionale con delega alla siderurgia – per l’apertura di un nuovo ciclo per Ast di Terni. Da oggi la nuova proprietà del gruppo Arvedi avrà il compito di gestire una delle acciaierie più importanti d’Europa. Siamo sicuri che non sarà un punto di arrivo, ma di ripartenza. Ci aspettiamo, infatti, nei prossimi giorni la presentazione del nuovo piano industriale. L’Ugl metalmeccanici è pronta a dare un contributo costruttivo, restando nel perimetro del confronto e nell’interesse dei lavoratori, così come è avvenuto nella delicata fase del passaggio di proprietà, con grande concretezza e pragmatismo sia nelle dichiarazioni ma soprattutto nei fatti», spiegano dicendosi anche pronti «ad un confronto ministeriale per affrontare le dinamiche – concludono – del rilancio della siderurgia Italiana anche sul modello della vendita Ast Terni».

Ast passa ad Arvedi: è il giorno della firma

Ast decisiva per il polo italiano dell’acciaio ‘firmato’ Arvedi

Il deputato Nevi: «Auspico il massimo impegno»

«Inizia ufficialmente – il commento del vice presidente del gruppo Forza Italia alla Camera dei deputati – l’era del Gruppo Arvedi per Ast Terni. Auspico il massimo impegno da parte di questo importante gruppo industriale italiano, per lo sviluppo del sito ternano. Desiderio per questo augurare un buon lavoro a tutto il nuovo management aziendale. Allo stesso tempo voglio ringraziare l’ex Ad Burelli per il lavoro svolto in questi anni».

Il Pd: «Bene convocare i sindacati subito»

Così il Pd – il seretario comunale di Terni Pierluigi Spinelli, quello provinciale Fabrizio Bellini e quello regionale Tommaso Bori – in una nota: «L’operazione di acquisto è ormai perfezionata, nei tempi rapidi programmati e con scelte manageriali che segnano un’immediata forte assunzione di responsabilità dello stesso Arvedi, con un riconoscimento delle competenze manageriali presenti in Ast. Il Pd, che ha seguito con costanza ed impegno l’intera vicenda, incalzando le forze di governo locali e regionali perchè si impegnassero pienamente sul versante delle garanzie occupazionali, produttive e di prospettiva, esprime un vivo apprezzamento per la decisione di convocare immediatamente, già il giorno 3 febbraio, le rappresentanze sindacali per fornire, riteniamo, puntuali informazioni sui piani industriali. Siamo certi – concludono gli esponenti Dem – che dal gruppo Arvedi verranno subito tutte le informazioni e le granzie necessarie per un lavoro comune nell’interesse di Terni, dell’Umbria e del Paese».

Verini e Paparelli (Pd)

«All’indomani della firma del closing – il commento del portavoce della minoranza in Regione Fabio Paparelli, del deputato Pd Walter Verini e dei capigruppo a palazzo Donini e Comune di Terni, rispettivamente Simona Meloni e Francesco Filipponi – con cui il Gruppo Arvedi ha rilevato la società Acciai Speciali Terni dalla tedesca ThyssenKrupp, che può aprire importanti prospettive, ci auguriamo che il metodo di lavoro adottato e il dialogo con le istituzioni europee, nazionali e territoriali possa proseguire proficuamente anche in futuro a partire dal buon esito dall’incontro previsto già domani con le organizzazioni sindacali. Auspichiamo inoltre che l’operazione fin qui condotta possa rappresentare davvero un nuovo inizio – sottolineano – che ponga fine alla lunga crisi che ha colpito l’AST di Terni e serva a rilanciare anche l’intero settore siderurgico italiano. Tutti i livelli istituzionali del Partito Democratico, da Bruxelles fino al Comune di Terni – aggiungono – continueranno a seguire con attenzione ed impegno l’evolversi della vicenda, consapevoli che il nuovo piano industriale possa e debba assicurare uno sviluppo sano e duraturo nel tempo, sia in termini economici e commerciali ma anche, e soprattutto, occupazionali e ambientali- Crediamo che questa svolta così attesa debba essere sostenuta e accompagnata da azioni concrete che agevolino lo sviluppo anche attraverso nuovi investimenti pubblici sui temi delle infrastrutture e dei trasporti oltre che dell’approvigionamento energetico. Per questo serve il contributo determinante del Ministero dello Sviluppo Economico e della Regione Umbria con i quali continueremo – concludono – ad interloquire per stimolare, a partire da questi temi, una concreta e tempestiva risposta».

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