Ast: la produzione ‘viaggia’. In arrivo nuove assunzioni

Riassorbiti altri 13 lavoratori ex Tct, sarà inserito anche altro personale somministrato

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Il quadro generale del settore della produzione dell’inox europeo rimane «in forte tensione» ma, nonostante ciò, Arvedi Ast conferma per i prossimi due mesi un «buon momento in termini produttivi, con l’auspicio di poterlo consolidare in futuro». A rassicurare sull’andamento dell’acciaieria di Terni sono stati, mercoledì, l’amministratore delegato dell’azienda Dimitri Menecali e il direttore del personale Giovanni Scordo, in un incontro con i segretari di Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl. Dopo un inizio anno difficile, dunque, la situazione del mercato sembra rasserenarsi – con un marzo e aprile di pieno produttivo – e buone notizie arrivano, di riflesso, sul fronte dell’occupazione.

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Gli annunci

La direzione aziendale ha infatti confermato che nei prossimi giorni chiuderà definitivamente la vicenda Tct con l’assunzione dei restanti 13 lavoratori in esubero. «Come organizzazioni sindacali – spiega la nota delle cinque sigle sindacali – ribadiamo l’apprezzamento degli impegni assunti e mantenuti, anticipando anche le tempistiche originariamente previste». Inoltre – aggiungono -, «ci è stata comunicata la volontà di effettuare altri inserimenti di personale somministrato in linea con il picco produttivo». Sul numero dei nuovi contratti e sulla loro durata sono in corso valutazioni da parte dell’azienda, il cui obiettivo è «soprattutto rendere operativo il piano industriale del gruppo Arvedi, presentato con alcuni fondamentali dettagli in più alle organizzazioni sindacali locali e nazionali nel mese di dicembre 2023». «Un piano industriale – dicono ancora Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl – che sta andando avanti e che dovrà necessariamente, come più volte ribadito, vedere la formalizzazione dell’accordo di programma per realizzare l’investimento record di oltre 800 milioni di euro previsti che, necessariamente, dovrà coinvolgere e trovare la giusta partecipazione di tutti gli stakeholder per un piano di sviluppo nel rispetto degli indicatori economici sociali e ambientali della sostenibilità». Da Roma però, al momento, nessun aggiornamento, neanche sul tavolo chiesto da sindacati e istituzioni.

Le tensioni con le rsu

A fronte di questa distensione dei rapporti con le segreterie territorali, ci sono però da segnalare le frizioni con le rsu in merito all’organizzazione del lavoro di alcuni pulpiti del treno a caldo. In particolare, l’azienda avrebbe l’intenzione di togliere tra le 12 e le 14 persone dal Lac per migliorie tecniche. In una seconda riunione sul tema le posizioni sono rimaste pressoché invariate e le rsu, al pari dell’azienda, hanno ribadito le proprie considerazioni, dagli aspetti riguardanti la sicurezza, le pratiche operative fino alla garanzia del completo rispetto dei diritti contrattuali. Le distanze tra le parti non sono diminuite, ma l’azienda si è impegnata a condividere con i lavoratori tutte le attività operative e non che vorrebbe svolgere con la futura organizzazione. Nei prossimi giorni sarà convocata un’ulteriore riunione.

Ex Tct: la soddisfazione della Regione

In merito all’assunzione da parte di Arvedi-Ast dell’intero organico ex Tct, l’assessore regionale allo sviluppo economico, Michele Fioroni, esprime «grande soddisfazione per il lavoro compiuto» e ringrazia «in primis Ast per aver tenuto fede agli impegni presi. La risoluzione di questa crisi è frutto di un confronto costruttivo tra tutte le parti e dimostra quanto le relazioni industriali siano un valore per la famiglia Arvedi. Azienda, Regione Umbria, organizzazioni sindacali e datoriali hanno lavorato verso un obiettivo comune nel rispetto dei propri ruoli».

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