Assisi, allarme M5S: rischio gassificatore

Andrea Liberati: «La ditta interessata avrebbe facoltà di bruciare cinque tonnellate al giorno di CSS per ben quattro anni in via sperimentale»

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andrea liberatidi Andrea Liberati
Consigliere regionale M5S

San Francesco ci accompagna nel rispetto del Creato, ma proprio ad Assisi si sta per calpestare il messaggio universale del Poverello. Infatti nella Serafica, da tempo inserita nella lista WHL UNESCO, la Regione potrebbe – a breve – autorizzare un impianto di pirogassificazione volto a testare l’utilizzo di alcune tipologie di cosiddetto CSS, il che equivale a bruciare i soliti rifiuti.

LA RELAZIONE TECNICA SULL’IMPIANTO

Così in Umbria, dopo gli ammorbanti impianti di Terni, il caos discariche, il megabiodigestore di Foligno, c’è il rischio di una nuova struttura industriale volta all’incenerimento!

Infatti la ditta interessata avrebbe facoltà di bruciare cinque tonnellate al giorno di CSS: a norma di legge, questa inquinante attività si potrebbe ripetere per ben quattro anni in via sperimentale.

E tale sperimentazione consentirebbe di aggirare le previsioni del Piano regionale rifiuti che, solo a parole, esclude la termovalorizzazione di CSS in Umbria. Altro che differenziata! Altro che Rifiuti Zero!

Non solo: come scritto nella stessa relazione, la pericolosità delle ceneri dovrà essere appurata da apposite analisi.

Eppure, sin dal lontano 1954, l’intero territorio comunale di Assisi è oggetto di tutela, con vincolo paesaggistico quale area di notevole interesse pubblico (ex TU 42/2004). Assisi medesima gode inoltre di protezione internazionale: davvero perverso pensare di dare il via libera a un’idea del genere.

Intanto, a causa del mancato stop della Regione, nel quadro della nota deregulation urbanistica, si moltiplicano ovunque progetti simili, senza senso e puramente speculativi. Molti se ne preannunciano contro altre comunità umbre.

Silenzio assordante dal presidente della Giunta regionale, Catiuscia Marini, mentre dell’assessore al ramo si sono da tempo perse le tracce: un modo di amministrare totalmente autoreferenziale che squalifica la città di Assisi e l’intera regione, disonorando lo spirito che vivifica la nostra stessa esistenza

 

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