Tutto lo stabilimento di Petrignano d’Assisi – operai e impiegati – martedì 17 sarà in sciopero contro le decisioni dei vertici Colussi di licenziare 125 lavoratori. Nella tarda serata di mercoledì è arrivata la conferma dalla terza e ultima assemblea in azienda.
LE RAGIONI DEI LAVORATORI: «LICENZIAMENTI INGIUSTIFICATI»
Presidio davanti a Confindustria Dovevano essere 80 esuberi, per salvaguardare i quali i lavoratori avevano accettato di entrare in solidarietà (rinunciando, di fatto, ad uno stipendio all’anno ciascuno) sono diventati 125 e si sono trasformati in veri e propri licenziamenti. Negli ultimi anni si è scesi da 55mila a 44mila tonnellate di produzione, in uno stabilimento che potrebbe arrivare a 100. Eppure – assicurano i rappresentanti sindacali – la situazione ora è più rosea rispetto a qualche anno fa, grazie anche ai sacrifici di chi, nella fabbrica umbra, ci lavora da anni. Nonostante questo, il numero dei posti di lavoro a rischio è addirittura aumentato: manca il piano industriale per la salvaguardia dei posti di lavoro, denunciano i lavoratori. Ecco perché si è deciso di scendere in piazza. La data non è stata scelta a caso: proprio mercoledì, in Confindustria, è previsto infatti un incontro fra azienda e sindacati. Per questo il presidio sosterà proprio in via Palermo.
La solidarietà All’incontro in Confindustria dovrebbero essere presenti anche i sindaci di Assisi e Bastia Umbra, che nel pomeriggio di mercoledì hanno ricevuto l’intera rappresentanza sindacale: per Cgil Patrizia Lanfaloni e Natale Terenzi, per Cisl Gabriele Perilli e Stefano Rossi, per UIL Carlo Fisichella e Mirco Ghiandoni e per UGL Massimo Morelli. «Ribadita la solidarietà ai lavoratori e la vicinanza ad ognuno di loro in tutte le sedi, nella difesa accorata del lavoro nell’azienda Colussi che insiste ad Assisi con lo storico stabilimento di Petrignano», ha detto Stefania Proietti, sindaco di Assisi, che ha sottolineato come i lavoratori Colussi abbiano tenuto un atteggiamento «dignitoso e sempre vicino all’azienda».
Giulietti interroga il governo Il parlamentare del PD Giampiero Giulietti ha intanto presentato un’interrogazione al ministro allo Sviluppo economico: «E’ necessario che l’azienda riveda tale decisione ma occorre anche un impegno comune di istituzioni, organizzazioni sindacali, rappresentanti delle imprese e delle loro associazioni di categoria, perché i piani industriali non possono scaricare esclusivamente alla mediazione istituzionale e sindacale l’impatto sociale delle vertenze. Da qui la mia interrogazione al governo per conoscere quali misure intenda adottare al fine di scongiurare gli esuberi e l’apertura di una nuova vertenza».