Ast, altri due lavoratori in quarantena al Cdf

Terni – Attesa per i risultati dei tamponi sugli altri due già in isolamento dopo il contatto con un operaio positivo. La Uilm: «Test sierologici per tutti i dipendenti»

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di F.L.

Salgono a quattro, rispetto ai due iniziali,  i lavoratori di Ast in ‘quarantena cautelativa’, dopo che un operaio del Centro di finitura è risultato positivo al Covid. È l’effetto dell’ampliamento delle 48 ore previste dal protocollo Usl applicato in situazioni simili e dell’approfondimento dei contatti avuti dal contagiato.

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Tamponi e test

I lavoratori interessati giovedì mattina effettueranno il test sierologico (che verrà ripetuto la settimana successiva) presso un laboratorio accreditato, mentre i due già in quarantena hanno svolto martedì il tampone, il cui esito sarà noto secondo i tempi previsti dai protocolli. Intanto le varie sigle sindacali si fanno sentire, in ordine sparso, sulla questione Covid. Per le rsu e le rls della Uilm quanto è stato «finora definito in termini di iniziativa al contenimento nella commissione lavoro congiunta istituita in azienda», è da ritenersi «positivo ma può chiaramente non essere abbastanza». «Come rsu/rls Uilm – spiegano in una nota – riteniamo che in questa particolare fase, sia fondamentale mantenere assolutamente un alto livello di attenzione, avendo tutte le strutture aziendali impegnate a garanzia di ciò e soprattutto operando di più e con determinazione a non limitarsi alle sole decisioni Asl e a quanto prevedono i loro protocolli».

La richiesta: «Andare oltre i protocolli, screening a tappeto»

La Uilm «ripropone e sostiene con forza la comune richiesta di procedere a test sierologici per tutti i lavoratori, come poteva sicuramente essere fatto per i colleghi di lavoro del Centro di finitura, limitando così le legittime paure e le condivisibili preoccupazioni che ovviamente si stanno evidenziando». «Avremmo inoltre apprezzato e lo diciamo con estrema chiarezza e franchezza – prosegue la nota -, che essendo un caso certificato, ci fosse stato un approccio aziendale più sostanziale, inteso dal nostro punto di vista, a prevedere ad esempio un ragionamento compiuto in termini di quarantene preventive». Viene quindi chiesto alla direzione aziendale «un nuovo cambio di passo sulla materia Covid-19 e azioni più efficienti e più efficaci volte alla tutela della salute e della sicurezza di tutti lavoratorie delle loro famiglie». Sulla questione anche la Fim è impegnata «a cercare di riportare l’azienda ad un ragionamento che va oltre il protocollo Usl per una maggiore tutela della propria salute e dei loro familiari come già chiesto con forza e ottenuto nella circostanza» del contagio al Centro di finitura.

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