È stato di agitazione, a partire da martedì, per i lavoratori di Acciai Speciali Terni e Tubificio: a proclamarlo le segreterie territoriali di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm, Fismic e Ugl metalmeccanici al termine del ciclo di assemblee in fabbrica tenute con i lavoratori per fare il punto sullo stato stato dell’accordo di programma e il piano industriale. Il dettaglio delle iniziative sarà comunicato dopo la rsu di gruppo prevista per venerdì.
«Ai lavoratori e alle lavoratrici si è rappresentata l’ennesima fase di stallo registrata nell’ultimo incontro al Mimit del 9 ottobre 2024 – spiegano i sindacati -, insieme all’indisponibilità dell’azienda di discutere un piano industriale sganciato dallo stesso accordo di programma. I lavoratori e le lavoratrici da oltre due anni con senso di responsabilità hanno reso sostenibile la lunga fase di incertezza che ha anche determinato un cambio sull’organizzazione del lavoro modificando tempi, carichi, ritmi e rapporti con alcuni livelli dirigenziali controproducenti nel confronto con i lavoratori. Non viene riconosciuto il sapere dei lavoratori e per questo viene meno il senso di appartenenza. Tutto questo – proseguono – contribuisce all’aumento del malcontento generale con l’aggiunta del fatto che nell’ottica delle razionalizzazioni e delle efficienze le azioni introdotte si sono limitate, troppo spesso, a semplici comunicazioni, senza un coinvolgimento appieno dei lavoratori e delle loro rappresentanze escludendoli, quindi, dai processi di condivisione.Non da ultimo, infine, segnaliamo lo stato di indebolimento in termini salariali e occupazionali delle ditte dell’indotto che invece sono strategiche per i livelli qualitativi,produttivi, di manutenzioni e servizi dello stabilimento». Secondo le cinque sigle di categoria «serve un cambio di passo rispetto alle criticità sopra dette, oltre al fatto che oggi abbiamo la necessità non solo di sapere se gli investimenti sono confermati ma anche un cronoprogramma per la sua realizzazione, anche per definire le relative ricadute sul piano sociale e ambientale».
Da segnalare, nel frattempo, sempre nella giornata di martedì, la rottura della trattativa a livello nazionale tra Fiom, Fim e Uilm e Federmeccanica e Assistal per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici, scaduto lo scorso giugno. Le tre organizzazioni sindacali – vista la distanza con la controparte sulle richieste salariali – hanno annunciato il blocco degli straordinari e delle flessibilità in tutte le aziende metalmeccaniche e 8 ore di sciopero da effettuare nelle prossime settimane.