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Home » Ast: «Limberg, chi? Boss ‘trascurato’»

Ast: «Limberg, chi? Boss ‘trascurato’»

di Marco Torricelli
16 Aprile 2016
in Ast, Economia, Imprese, In evidenza, Lavoro, Politica
Tempo di lettura: 3 minuti di lettura
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di M.T.

Dice che lui, Joachim Limberg, stia facendo il ‘gran tour’. Il boss della divisione Material Services di ThyssenKrupp e la comitiva che si è portato dietro (li scarrozzano con un autobus, per quanti sono) stanno girando le acciaierie e tutti i siti collegati sparsi per la città, ma la cosa sta passando volutamente inosservata.

Gianluca Rossi
Gianluca Rossi

Nessuno chiede, nessuno sa Quello che colpisce è che, ad eccezione del senatore del Pd Gianluca Rossi, tra il centinaio di politici – in Comune, in Provincia, in Regione, nel parlamento nazionale o europeo – che avrebbero potuto (dovuto?) farlo, non ce n’è uno che abbia avuto il tempo, la voglia o il coraggio di chiedere alla ThyssenKrupp Ast o al governo di fare chiarezza sui motivi reali della missione italiana del pezzo grosso tedesco.

Joachim Limberg
Joachim Limberg

Sindacati pensano ad altro E stessa cosa fanno, non limitandosi a minimizzare, i sindacati: se l’azienda tiene un profilo talmente basso da sfiorare il terreno, il loro è un atteggiamento di totale – o almeno così sembra – indifferenza. Mentre i lavoratori assistono, in un silenzio che sembra anche il segnale di un timore probabilmente indotto, all’andirivieni degli ospiti-padroni che vengono dalla Germania.

Ilserv
Lavoratori Ilserv all’opera

Ilserv I sindacati, infatti, hanno altro a cui pensare: dovevano incontrare la Gap, che dal 1 ottobre prenderà il posto di Harsco Ilserv nella gestione del parco rottami dell’acciaieria. Si sono visti in Confindustria (stavolta i sindacati c’erano tutti) e, fanno sapere Fim, Fiom, Uilm, Fismic, e Ugl, «la Gap, nel ribadire che applicherà il contratto dei metalmeccanici, ha riconfermato dal punto di vista organizzativo ed occupazionale quanto affermato nelle riunioni precedenti»  e i sindacati  ritengono «non ancora sufficienti gli approfondimenti svolti fino ad oggi». Tanto che lunedì 18 e martedì 19 aprile, «saranno organizzate delle assemblee per delucidare in modo dettagliato lo stato di avanzamento della trattativa, condividendo il proseguo delle iniziative sindacali da svolgere».

Nicola Pasini
Nicola Pasini, segretario della Uilm

Le priorità E poi c’è la marcia solitaria della Uilm dentro Ast. Che prosegue: «Il management di Ast – si legge in una polemica nota – invece di focalizzarsi sulla pulizia dei corri mano delle balaustre e sull’utilizzo generale e generalizzato di occhiali, dimostri, oltre agli annunci, una reale volontà di misurarsi e fino in fondo, su temi veri e prioritari che quotidianamente creano difficoltà». E si chiede che «i riconoscimenti professionali siano concreti e sostenibili, finalizzati a generare i giusti e significativi stimoli, come crediamo che ai lavoratori debba essere consentito, come tante volte in passato, di poter essere protagonisti di miglioramenti continui all’interno delle aree di appartenenza e più in generale negli obiettivi aziendali prefissi», ma le Rsu di Uilm insistono anche per «un rilancio sostanzioso di tutta l’attività manutentiva, che permetta all’impiantistica migliori e più sicure performance, al fine di poter garantire a valle maggiori risultati qualitativi del prodotto, fondamentale per una maggiore soddisfazione dei clienti finali; sulla capacità di garantire nei modi e nei tempi richiesti, ricambistica e tutti gli elementi necessari alla soluzione delle diverse problematiche, attraverso un cambio di passo importante, da parte del sistema che fa riferimento a tutto l’approvvigionamento; sulla possibilità di ricevere dal sistema delle aziende terze, servizi di livello quantitativo e soprattutto qualitativo confacenti alle esigenze effettive che si registrano». Se la direzione aziendale, «responsabilmente, si ritiene pronta ad andare in questa direzione, le Rsu Ulm di Ast si rendono disponibili da subito ad esprimere in un confronto serio, corretto e coerente, tutti i suggerimenti, le idee e le possibili soluzioni nell’interesse delle maestranze e più in generale dell’intera azienda. Diversamente, per quanto ci riguarda, i rapporti e le relazioni si complicheranno inevitabilmente».

Massimiliano Angelini
Massimiliano Angelini

Presa di distanza Sulla nota della Uilm, però, si registra una decisa presa di distanza da parte di un rappresentante delle Rsu, Massimiliano Angelini: «Trovo stucchevoli – dice – gli ultimi comunicati firmati Rsu Uilm, tanto più perché io, che sono stato eletto con il secondo numero di voti, non sono stato mai coinvolto nel dibattito che, credo, si è svolto prima della loro stesura. In questo momento, nel quale il sistema sindacale si è indebolito – insiste il delegato Rsu Uilm di ThyssenKrupp Ast – ci sarebbe bisogno di unità, di serietà e correttezza, per poter riportare qualche risposta in termini di sicurezza e economici per tutti i lavoratori. Ma non ne vedo».

Il silenzio sul resto Tutto il resto, avrebbe detto il morente Amleto, «è silenzio». Già, il povero principe di Danimarca, in quella storia scaturita dalla fantasia di un genio, alla fine ci rimette le penne. Ecco, se qualcuno dovesse rimettercele – ovviamente in senso metaforico – pure qui, sarà bene tenere a mente il passaggio di questi giorni.

 

 

 

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