Terni, Gianluca Rossi: «Ast, caso politico»

Le preoccupazioni per le intenzioni di ThyssenKrupp, per il senatore del Pd, si intrecciano con le riflessioni sul suo partito

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di M.T.

Sarà pure Pasqua, ma – con tutto il dovuto rispetto – uno mica deve per forza onorare la festa rinunciando a ragionare su quello che accade intorno e dentro la realtà in cui vive e opera. Anzi, forse proprio in un giorno di festa c’è la possibilità di raccogliere le idee e, magari, provare a trarne una sintesi produttiva.

La ThyssenKrupp Ast

La ThyssenKrupp Ast

I dubbi Perché non è sfuggito a nessuno, anche se forse in parecchi hanno fatto finta che fosse sfuggito, il diverso approccio e la diversa valutazione che è stata fatta – sul modo in cui si sta affrontando la ‘fase due’ dell’applicazione dell’accordo in base al quale la ThyssenKrupp Ast sta operando a Terni – dal senatore del Partito Democratico, Gianluca Rossi e dai suoi compagni di partito, siano essi i massimi rappresentanti delle istituzioni locali (la presidente della Regione e il suo vice, Catiuscia Marini e Fabio Paparelli, o il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo) o le segreterie territoriali del partito.

Marini, Paparelli e Di Girolamo

Marini, Paparelli e Di Girolamo

Le posizioni Marini, Paparelli e Di Girolamo, infatti, si erano sbrigati a dire che «abbiamo registrato una oggettiva continuità degli impegni di ThyssenKrupp e soprattutto le affermazioni di Peter Sauer, che ha assicurato l’impegno a lungo termine rispetto alle prospettive ed al futuro di Ast». Mentre le segreterie provinciale e comunale del Pd di Terni avevano spiegato di aver «colto segnali positivi che ora vanno però consolidati e concretizzati in termini di investimenti e rilancio», auspicando «che al prossimo incontro al Mise previsto per la fine di maggio, si possa avviare una discussione più approfondita e concreta sulle prospettive produttive di Ast e più complessivamente in merito al rilancio del tessuto economico di Terni».

Rossi Lui, Gianluca Rossi, aveva invece detto subito che «il tema del destino industriale del sito siderurgico si riassume in alcune questioni: la ThyssenKrupp manterrà un proprio ruolo nel settore della produzione di acciai speciali nel medio-lungo tempo? Quali saranno le scelte rispetto al sito di Terni, in termini di volumi di produzione, commercializzazione, investimenti, destino delle ex società controllate, livelli occupazionali? Cosa significa che la ristrutturazione non è ancora finita? Esiste, e se sì in che termini, la prospettiva di vendere Ast? Domande che richiedono risposte e non dichiarazioni di rito o impegni già assunti da Thyssen per Ast. Purtroppo non sono arrivate, e non poteva accadere, vista la delegazione della multinazionale tedesca».

Lucia Morselli e Massimiliano Burelli

Lucia Morselli e Massimiliano Burelli

Le «sottovalutazioni» Ecco perché umbriaOn ha chiesto al senatore Rossi di esplicitare in maniera un po’ più ampia il proprio pensiero. Uno degli errori che si stanno compiendo «è quello di considerare quello in corso un passaggio trasitorio – spiega – con delle sottovalutazioni pericolose. Perché a mio avviso, invece, quella che stiamo vivendo è una fase importante e non è lecito, cosa che io non faccio e non voglio fare, nascondersi e nescondere le preoccupazioni». Il passaggio del testimone da Lucia Morselli a Massimiliano Burelli, dice ancora Gianluca Rossi, «non è, a mio avviso, solo una scelta manageriale e devono esserne approfonditi i significati, come si deve chiedere di ricevere spiegazioni più chiare sul valore di affermazioni come quelle relative alla ristrutturazione, che viene considerata come non terminata e all’ormai famoso ‘piano B’, solo enunciato e non chiarito».

GUARDA L’INTERVISTA A GIANLUCA ROSSI – IL VIDEO

Le prospettive Il senatore del Partito Democratico, insomma, dopo aver posto di fronte alle proprie responsabilità la politica, i sindacati e le associazioni di categoria, suona la sveglia anche al suo partito: che a suo avviso «non assolve alla funzione moderna di un grande partito popolare e di massa, mentre oggi questo partito appare totalmente ripiegato sulle istituzioni». Il dibattito, volendo, potrebbe partire proprio da qui. Volendo.

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