Ast e appalto Ilserv: numeri al vaglio

Terni, confermato che una ventina di addetti non passeranno al gruppo Gap che subentra e con il quale i sindacati chiedono di parlare

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Per ora c’è solo una conferma: la Gap di Bergamo, che dal 1° ottobre prenderà il posto della Harsco Ilserv nella gestionec del parco rottami della ThysseKrupp Ast di Terni, assicurerà il lavoro a 50 persone.

L’incontro A confermarlo formalmente ai sindacati, mercoledì mattina, è stata l’azienda: al gruppo subentrante poco interessa se, al momento, Harsco Ilserv si avvale di 61 addetti diretti, più una decina indiretti, per lo svolgimento delle operazioni in quel nevralgico settore dello stabilimento ternano. Loro si sono aggiudicati l’appalto a certe condizioni e amen.

Gli ‘esuberi‘ Il problema, ora, sarà quello di capire – oltre al tipo di contratto di lavoro che verrà proposto a chi potrà passare da un’azienda all’altra – che fine faranno quei lavoratori che, in questi casi, si definiscono ‘in esubero’: in poche parole si dovrà verificare se quei – circa – venti che non passeranno alla Gap potranno restare con Harsco Ilserv.

La richiesta I sindacati hanno chiesto di poter incontrare, quanto prima, i rappresentanti del gruppo bergamasco: «Intanto – dicono – per stabilire un primo contatto e verificare con loro se c’è la possibilità di discutere sul numero dei trasferimenti, ma anche per mettere in chiaro tutti gli aspetti che dovranno caratterizzare il rapporto in futuro».

Le ‘fermate’ di Ast Altro aspetto non trascurabile, che riguarda i lavoratori Ilserv, è quello sulle future, prevedibili e probabilmente destinate a diventare sistematiche, fermate dell’area ‘a caldo’ della ThyssenKrupp Ast: quando quegli impianti si fermano, infatti, anche i dipendenti Ilserv restano fuori e, per loro, si prospetta la cassa integrazione.

Gli appalti Questo ultimo caso, che si aggiunge a quello della Cesar per la vigilanza e ad altri, conferma quanto pesi – nell’economia cittadina – il così detto ‘indotto, generato dalla ThysseKrupp Ast. Un indotto che ha subito e sta subendo colpi pesantissimi. Il prossimo ad essere in discussione è quello della mensa, che la All Foods gestisce – in proroga fino a marzo, essendo scaduto. Poi si vedrà.

 

 

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