Ast, morte Menichino e prescrizioni Usl: altre condanne e assoluzioni

A sentenza anche il processo sul filone secondario rispetto a quello per omicidio colposo. Esito analogo e appello scontato

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Il processo rappresentava un filone secondario rispetto a quello principale, per la morte dell’operaio, che un anno fa aveva portato a sei condanne e tre assoluzioni. E l’esito ha ricalcato quella prima sentenza, almeno in termini di persone condannate ed assolte. Parliamo del processo, scaturito dal grave infortunio che nel gennaio del 2018 aveva causato la morte dell’operaio Ast Gianluca Menichino dopo sei mesi di agonia, legato ai reati contravvezionali, ovvero alla presunta violazione di norme antinfortunistiche rilevata dalla Usl Umbria 2 – e quindi dalla procura di Terni – a seguito del grave incidente sul lavoro avvenuto il 10 luglio del 2017 nel reparto Lac2/Pix1 dello stabilimento di viale Brin.

Ast, morte operaio Menichino: 6 condanne e 3 assoluzioni

La decisione

Lunedì pomeriggio il tribunale di Terni, attraverso il giudice Enrico Zibellini, ha giudicato con le modalità del rito abbreviato nove imputati, condannandone sei e assolvendone tre come di seguito indicato (fra parentesi il ruolo ricoperto al tempo dei fatti): 4 mesi di reclusione per Massimo Calderini (direttore di stabilimento), 2 mesi per Dimitri Menecali (direttore di produzione) e Gianvincenzo Salamone (responsabile della produzione a freddo Inox), 20 giorni di arresto per Emanuele Fabri (preposto alla produzione del reparto Pix1), Raffaele Luongo (preposto al trattamento del reparto Pix1), ed Alfonso Alongi (preposto, capoturno del trattamento al reparto Pix1). Assolti Arcengelo Lanni (preposto alla manutenzione del reparto Pix1), Federico Mariani (preposto alla gestione e manutenzione dei carriponte del reparto Pix1) e Leonardo Zaffrani (preposto, capoturno alla manutenzione), quest’ultimi tre difesi dagli avvocati Giorgio Altieri e Ida Blasi del foro di Roma.

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Appello bis

Per tutti i condannati, la pena è sospesa e appare scontato l’appello – come per il primo processo, dove si è in attesa che la Corte d’appello di Perugia fissi la data per la discussione – in cui le difese (avvocati Attilio Biancifiori, Andrea Garaventa, Luciano De Luca, Pierguido Soprani) cercheranno di ottenere una revisione sostanziale di quanto deciso, ovviamente in un senso favorevole ai propri assistiti.

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