Ast, morte operaio Menichino: 6 condanne e 3 assoluzioni

Terni – Emessa la sentenza di primo grado in relazione alla morte del 35enne, avvenuta dopo sei mesi di agonia

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Sei condanne per omicidio colposo e tre assoluzioni per non aver commesso il fatto. Questa la sentenza emessa, con rito abbreviato, nel tardo pomeriggio di mercoledì dal gup di Terni Barbara Di Giovannantonio, in merito alla morte dell’operaio Ast Gianluca Menichino, scomparso all’età di 35 anni il 9 gennaio del 2018 dopo sei mesi di agonia, in seguito al grave incidente sul lavoro avvenuto il 10 luglio dell’anno precedente nel reparto Lac2/Pix1 dello stabilimento di viale Brin.

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La sentenza

Accogliendo quanto chiesto in aula dal pm Elena Neri, il giudice ha condannato ad un anno e quattro mesi di reclusione (fra parentesi il ruolo ricoperto al tempo dei fatti) Massimo Calderini (direttore di stabilimento), Dimitri Menecali (direttore di produzione), Gianvincenzo Salamone (respnsabile della produzione a freddo Inox), Emanuele Fabri (preposto alla produzione del reparto Pix1), Raffaele Luongo (preposto al trattamento del reparto Pix1), ed Alfonso Alongi (preposto, capoturno del trattamento al reparto Pix1), riconoscendo a tutti le attenuanti generiche. Assolti – sempre in linea con le richieste dell’accusa – Arcengelo Lanni (preposto alla manutenzione del reparto Pix1), Federico Mariani (preposto alla gestione e manutenzione dei carriponte del reparto Pix1) e Leonardo Zaffrani (preposto, capoturno alla manutenzione). Gli imputati erano difesi dagli avvocati Andrea Garaventa, Attilio Biancifiori, Pierguido Soprani, Luciano De Luca e Ida Blasi. La decisione è giunta dopo una discussione di circa 5 ore ed una camera di consiglio relativamente breve, durata un’ora e mezza circa.

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Appello in vista

Per tutte e sei le persone condannate, ora la prospettiva è quella dell’appello, una volta valutate le motivazioni della sentenza che verranno depositate entro i prossimi 90 giornoi. Obiettivo dei legali difensori è giungere ad una revisione sostanziale della sentenza, in senso ovviamente favorevole ai propri assistititi. Nel processo non figuravan o parti civili, essendo stati i familiari dell’operaio deceduto, già liquidati dalle assicurazioni di Acciai Speciali Terni. 

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