Ast: «Piano Arvedi in linea con Pnrr». Cento milioni da subito

Primo incontro al Mite, azienda chiede di accelerare. Tavolo aggiornato al 12 maggio

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L’obiettivo del gruppo Arvedi è di cantierizzare i progetti per l’Ast di Terni «il prima possibile», con 100 milioni di euro che potrebbero essere disponibili «da subito». Per questo si cercherà di accelerare nella predisposizione dell’Accordo di programma per l’acciaieria, per il quale mercoledì pomeriggio si è svolto il primo incontro al ministero della transizione ecologica. A presiederlo il sottosegretario Vannia Gava.

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Presenti anche i rappresentanti del Mise, la presidente della Regione Donatella Tesei e, per conto dell’azienda, l’amministratore delegato Mario Caldonazzo e il responsabile delle relazioni industriali, Giampietro Castano. L’ad ha illustrato dettagli e obiettivi del piano ai ministeri, che lo avrebbero definito «coerente con gli indirizzi del Pnrr». Energia, sociale e ambiente – come noto – le priorità, per un investimento complessivo di circa un miliardo di euro.

Ora l’azienda auspica l’avvio di un confronto con il Governo che permetta di accedere ai possibili strumenti a disposizione e di avere «tempi certi». L’approfondimento dunque inizierà al prossimo incontro di giovedì. I sindacati intanto guardano da fuori, vista la mancata convocazione. La loro presenza al tavolo non era dovuta ma ritenuta comunque opportuna dalle stesse organizzazioni sindacali, che hanno attaccato duramente le istituzioni, in particolare la Regione.


Fra chi non ha ‘digerito’ la mancata partecipazione dei sindacati al primo tavolo, c’è anche il consigliere regionale Pd – portavoce delle minoranze – Fabio Paparelli. «Era il 14 settembre scorso – scrive – allorquando l’assemblea legislativa umbra, decise di approvare all’unanimità la mozione presentata dalla minoranza e condivisa dalla maggioranza, che impegnava la giunta regionale a richiedere, in considerazione della strategicità di Acciai speciali Terni, la convocazione delle parti sociali e delle istituzioni locali presso il Governo, al fine di assicurare ai massimi livelli la dovuta attenzione rispetto al futuro dell’Ast, oltre che allo sviluppo della conca ternana. Pertanto, la scelta di non convocare una delle parti al tavolo di confronto convocato presso il Mite – afferma Paparelli – ovvero quella che avrebbe rappresentato i lavoratori dell’Ast, è un fatto grave, che tradisce l’indicazione espressa dal massimo organo di rappresentanza politica e istituzionale, ovvero l’assemblea legislativa. Aver fatto mancare la voce delle organizzazioni sindacali in un incontro in cui il ministero, la Regione, il gruppo Arvedi e Invitalia, sono chiamati ad un primo, quanto importante confronto sullo sviluppo di un intero territorio, significa disconoscere, di fatto, i valori del mondo del lavoro e della produzione. Al contrario – conclude l’esponente del Pd – riteniamo che il ruolo delle parti sociali sia sempre più importante, tanto più in questa fase storica, contraddistinta da crisi e grandi incertezze, e, per questo, ci auguriamo che in futuro la Regione smetta di ritenere il mondo del lavoro una mera controparte, ritenuta buona solo quando si parla di licenziamenti e crisi aziendali ma anche in occasione di prospettive di rilancio e di sviluppo».

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