Ast, pressing sulle istituzioni. Allarme fucinati: è scontro

L’impegno dei parlamentari italiani e europei con i sindacati. Giovedì nuovo incontro in Regione, attesa anche l’azienda

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Nuovo aggiornamento a Palazzo Donini per il tavolo su Acciai Speciali Terni: dopo quello di lunedì scorso, che non ha registrato particolari novità, un nuovo incontro con le organizzazioni sindacali è stato convocato dalla Regione per giovedì 26 ottobre. Invitata anche la proprietà dell’acciaieria, una presenza che, se confermata, potrebbe permettere alle organizzazioni sindacali di carpire qualche dettaglio in più rispetto allo stato dell’arte dell’accordo di programma e del piano industriale, di fronte a un attesa che continua a protrarsi. Nel mentre, martedì, i sindacati saranno impegnati in un confronto a Palazzo Spada con il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi.

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Le riunioni

Intanto Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl hanno concluso il ciclo di incontri con i parlamentari italiani eletti in Umbria e i parlamentari europei eletti nel centro Italia. Giovedì sono intervenuti in presenza l’onorevole Emma Pavanelli (M5s), il senatore Walter Verini (Pd) e in collegamento la vicepresidente della Camera, Anna Ascani (Pd), oltre ai messaggi del sottosegretario Emanuele Prisco (Fdi), dell’onorevole Raffaele Nevi (Fi) e del senatore Franco Zaffini (Fdi). «Tutti i parlamentari – spiegano le cinque sigle – hanno condiviso di sollecitare i ministeri deputati quali Mimit e Mase al fine di giungere in tempi rapidi alla definizione dell’accordo di programma». In ambito europeo, venerdì è intervenuta in presenza l’onorevole Camilla Laureti (Pd) ed in collegamento gli onorevoli Anna Bonfrisco (Lega), Beatrice Covassi (Pd) e Salvatore De Meo (Fi) oltre a un messaggio dell’onorevole Daniela Rondinelli (Pd). «Tutti – spiegano ancora i sindacati – si sono resi disponibili ad intervenire presso la dg Competition (della Commissione europea, ndr) per velocizzare il percorso che riguarda il loro ambito europeo». Le segreterie territoriali «ritengono utile il percorso e le interlocuzioni intercorse e hanno ringraziato tutti i parlamentari intervenuti per essersi fatti parte attiva nell’aver compreso le nostre preoccupazioni, invitandoli alla stessa nostra unità per la prospettiva del sito ternano, delle sue produzioni strategiche nell’ambito degli acciai speciali».

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Il nodo infrastrutture

Intanto il dibattito si sposta anche sul nodo infrastrutturale, con il botta e risposta tra l’assessore regionale Enrico Melasecche e la Confsal Terni sulla questione dei grandi fucinati. Melasecche ha lanciato l’allarme sulla necessità da parte di Arvedi di «cessare queste produzioni, che comunque impegnano circa 250 dipendenti fra interni e indotto, per l’impossibilità tecnico e/o economica nell’imbarcare a Civitavecchia i fucinati dal peso fino a 250 tonnellate, con tempi di trasferimento troppo lunghi e costi ad oggi che penalizzano in modo eccessivo la più importante industria manifatturiera dell’Umbria». La Regione Umbria ha quindi avuto «un confronto con i vertici nazionali del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane (di cui fa parte anche Anas, ndr) – ha spiegato Melasecche – per valutare le migliori soluzioni in modo da mantenere la competitività delle nostre produzioni e consentire ulteriori investimenti». «È dal 2004 – ha replicato la segreteria provinciale della Confsal – che come confederazione sindacale solleviamo il problema delle infrastrutture territoriali inadeguate sia in termini di sicurezza stradale che per un corretto sviluppo economico che va dal commercio, al turismo, alla piccola, media e grande industria. Pertanto, la preoccupazione che l’assessore alle infrastrutture della Regione Umbria riguardo a una possibile e forzata cessazione della produzione dei fucinati da parte di Arvedi-Ast la riteniamo tardiva nei confronti della più grande fabbrica dell’Umbria. 20 anni di burocrazia, finanziamenti insufficienti, politiche regionali industriali inesistenti, rischiano di mettere fine a produzioni, lavorazioni siderurgiche che dal 1884 hanno contribuito al benessere e allo sviluppo tecnologico e industriale della regione. Tale situazione, si amplifica se analizziamo la situazione riguardo le politiche industriali e di sviluppo del gruppo Arvedi-Ast, di cui non abbiamo contezza oltre le dichiarazioni aziendali». Non si è fatta attendere la controreplica dell’assessore: «La Regione ha a cuore le sorti di tutte le attività produttive, a maggior ragione delle realtà più significative – ha scritto Melasecche -, come quelle delle acciaierie Arvedi-Ast. L’isolamento dell’Umbria è problema di sempre e questa giunta regionale lo sta affrontando in modo determinato e a 360 gradi tant’è che abbiamo aperto un confronto con i vertici del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, di cui fa parte anche l’Anas, per migliorare i collegamenti sia tramite ferro che gomma con il Porto di Civitavecchia. Sono in corso approfondimenti proprio grazie all’azione che abbiamo promosso cui viene posta la massima attenzione».

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