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Home » Ast, recupero rifiuti rottame metallico: niente procedura Via

Ast, recupero rifiuti rottame metallico: niente procedura Via

di Simone Francioli
26 Agosto 2022
in Ambiente e salute, Ast, Imprese, In evidenza
Tempo di lettura: 3 minuti di lettura
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di S.F.

«Il progetto in argomento non determina impatti ambientali significativi e negativi nel rispetto delle condizioni ambientali» e dunque si dispone «l’esclusione dalla procedura di Valutazione di impatto ambientale». Le firme sono di Alessio Oliveti, Fabrizio Piergiovanni e il dirigente della Regione Andrea Monsignori: via libera da palazzo Donini in merito al procedimento di verifica di assoggettabilità a Via per il recupero dei rifiuti di rottame metallico da parte di Acciai Speciali Terni. Non occorre. Il provvedimento è stato inviato al legale rappresentante della società Dimitri Menecali, al Comune e ad Arpa Umbria, quest’ultimo in qualità di autorità di vigilanza e controllo. Tutto legato al processo di recupero per la trasformazione del rifiuto in prodotto.

PROGETTO AST, LA VALUTAZIONE DELLA COMMISSIONE TECNICA – DOCUMENTO

Ast, scatta verifica assoggettabilità a Via per recupero rifiuti ed End of waste

Il riepilogo e l’End of Waste

Non ci sono state osservazioni al progetto nel tempo prestabilito dalla procedura. In sostanza – viene riepilogato nel documento firmato giovedì 25 agosto – il progetto «prevede il recupero di rottami metallici con operazioni R13 nelle aree denominate ‘parco rottami vecchio’ e ‘parco rottami nuovo’» per decine di migliaia di metri quadrati. Il materiale ad oggi utilizzato (si parla sempre di rottami) «risulta già qualificato come End of Waste da fornitori esterni o è costituito da sottoprodotti (sia di provenienza interna sia di provenienza esterna) e che il gestore intende integrare l’autorizzazione per poter anche ricevere e recuperare rottami classificati come rifiuti ed attivare presso l’impianto stesso un processo di qualifica a materia prima (End of Waste) in modo da renderli adatti al successivo utilizzo nei propri forni fusori presso l’impianto stesso, senza introdurre operazioni/trattamenti diversi da quelli attualmente applicati sul rottame non rifiuto, ovvero verifica, controllo, selezione ed eventuale taglio dimensionale per adeguarlo alle specifiche del forno fusorio». Tutto ciò non prevede ulteriori lavorazioni né movimentazioni di materiale rispetto a quelle attuali: «L’attività di recupero rottame/rifiuto, che verrà svolta all’interno delle aree esistenti, non solo non comporterà nuovi impatti rispetto a quelli già presenti, ma contribuirà a diminuire quelli esistenti», viene puntualizzato.

IL QUADRO PRESCRITTIVO AMBIENTALE

Il quadro prescrittivo ambientale e la commissione

La Regione nella documentazione ha inserito il quadro prescrittivo ambientale per Ast: «Entro sessanta giorni dalla messa a regime dell’attività in progetto – si legge – il proponente dovrà effettuare una valutazione di impatto acustico, redatta e sottoscritta da tecnico competente in acustica atta a verificare, tramite indagine fonometrica nel periodo di riferimento diurno, la correttezza dei livelli acustici stimati nella valutazione previsionale di impatto acustico, nonché il rispetto dei limiti vigenti». Ma chi si è occupato nello specifico di valutare l’istanza di Acciai Speciali Terni? Una commissione tecnica regionale composta da Pietro Freda per la sanità pubblica, l’architetto Marco Trinei per la tutela della qualità dell’aria, gli ingegneri Emanuela Siena/Francesco Longhi per agenti fisici, monitoraggio acque, aria e clima e, a chiudere il cerchio, la dottoressa Laura Breglia per le autorizzazioni ambientali.

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