Ast, si attende anche l’ok turco. Burelli: «Arvedi migliore soluzione per tutti»

Celebrazione in duomo, l’ad rassicura: «Momento positivo, nuovo gruppo ha programmi di sviluppo importanti»

Condividi questo articolo su

di F.L.

Tradizionale celebrazione prenatalizia, giovedì mattina in duomo, per Acciai Speciali Terni, un appuntamento che quest’anno è caduto all’indomani del via libera dell’antitrust europeo al passaggio dell’acciaieria da ThyssenKrupp ad Arvedi. La cerimonia – officiata dal vescovo Giuseppe Piemontese – è stata dunque l’occasione, da parte dell’amministratore delegato dell’azienda, Massimiliano Burelli, per concedere a margine qualche considerazione sul tema, tracciare il timing della fine della procedura di vendita (confermato il primo trimestre 2022, in attesa dell’ok antitrust turco), ma anche parlare delle prospettive della fabbrica, in un contesto produttivo che si conferma «particolarmente positivo» e che, la prossima settimana, verrà certificato dall’ufficializzazione del risultato economico 2020/2021. Forti di questi numeri, superato lo ‘scoglio’ dell’Ue, mercoledì si respirava un clima decisamente rilassato e sereno, testimoniato anche dai grandi sorrisi e abbracci tra l’ad Burelli e il sindaco Leonardo Latini. Se per il manager sarà l’ultimo Natale in Ast solo il tempo lo dirà, per ora i saluti di ‘congedo’ sono stati quelli del vescovo Piemontese, che il 5 gennaio prossimo accoglierà il suo successore Soddu. Presenti alla cerimonia anche l’assessore regionale Paola Agabiti, il prefetto Emilio Dario Sensi e i vertici delle forze dell’ordine.

LE FOTO DELLA CELEBRAZIONE IN DUOMO



Di seguito il discorso integrale ai lavoratori pronunciato dall’ingegner Burelli al termine della celebrazione.

Care colleghe e colleghi, la consuetudine di incontrarci per lo scambio degli ‘Auguri’ di Natale mi offre l’opportunità di ringraziarvi per il senso di responsabilità e professionalità che quotidianamente dimostrate nel vostro lavoro e che si traduce in un rispetto profondo nei confronti di questa Azienda. Mi piace considerare quella di oggi come un’occasione per condividere l’impegno che insieme stiamo portando avanti da oltre cinque anni. Dopo tutto questo tempo, mi sento di dire che abbiamo compiuto un grande sforzo e che questo ci ha permesso di raggiungere importanti risultati. Permettetemi di fare un ringraziamento particolare a tutti i nostri dipendenti, per la profonda consapevolezza con cui è stato affrontato il periodo della pandemia, in totale sintonia con le scelte organizzative aziendali, che hanno permesso un rapido ritorno sul luogo di lavoro grazie a un modello organizzativo improntato alla massima tutela della salute dei lavoratori, modello ampiamente replicato in centinaia di aziende italiane. Questo senso di responsabilità è proseguito quando è stato introdotto l’obbligo di green pass, con meno dell’uno per cento dei lavoratori assenti.

Cambiamenti profondi in un’azienda complessa dove la tutela della salute deve essere alla base di ogni scelta di cambiamento e innovazione. È stato il 2016 a rappresentare un significativo momento di svolta, l’anno in cui Acciai Speciali Terni è tornata in utile dopo 8 esercizi di rosso, iniziando un trend positivo dal punto di vista economico – al netto degli ultimi bilanci che hanno pagato il prezzo prima dei dazi imposti da Trump e poi del Covid.  A breve saremo in grado di condividere i risultati economici e finanziari dello scorso anno, che confermeranno un andamento particolarmente positivo, risultato di un grande impegno professionale e di un forte spirito di resilienza.

Un traguardo importante, considerato il delicato panorama internazionale in cui si muove da anni il settore siderurgico. D’altra parte parlare di acciaio significa affrontare il tema di un’industria strategica per l’Italia e per l’Unione Europea, di numerose problematiche aperte come la sovraccapacità esistente in altre parti del modo (Cina in particolare), il costo delle materie prime e dell’energia, la concorrenza sleale, il dumping ambientale e sociale dei concorrenti. In un contesto del genere può farcela chi ragiona in termini di innovazione e di valore aggiunto. Noi l’abbiamo fatto. Mentre i gruppi asiatici puntavano su manufatti e accessori standard per tenere bassi i costi, a Terni abbiamo iniziato a specializzarci in prodotti realizzati su misura per chi utilizza i laminati inox direttamente nei propri cicli produttivi. Ci siamo saputi reinventare e adattare alle esigenze del mercato: forti dei nostri 137 anni, non solo continuiamo a essere una delle aziende leader del nostro settore, ma siamo in grado di avere un ruolo strategico in Europa e di finire al centro di una delle più importanti operazioni di sinergia industriale avvenute in Italia negli ultimi tempi: il passaggio da thyssenkrupp ad Arvedi. Con questa transazione, che si è svolta in tempi record, abbiamo raggiunto il miglior risultato per tutti: per Terni, per l’Umbria e, riportando AST in mani italiane con un forte piano di crescita industriale, anche per l’intero Paese. Un percorso caratterizzato da un dialogo costante e fruttuoso con l’Autorità Antitrust europea e turca una previsione di chiusura della procedura autorizzativa entro il primo trimestre del 2022. Siamo certi di consegnare AST in buone mani. Nel corso delle trattative abbiamo potuto accertare che Arvedi offre al settore dell’acciaio inossidabile di thyssenkrupp migliori prospettive per il futuro. Arvedi è una società italiana di successo con soluzioni leader nel settore dell’acciaio e dell’acciaio inossidabile ed è già un nostro importante cliente. Con l’acquisizione di AST, Arvedi si candida a costruire un soggetto europeo forte che si affermi con grandi capacità nella concorrenza globale e ottenga un successo destinato a durare nel tempo. Inoltre Arvedi ha presentato dei programmi importanti per sviluppare il ruolo di AST nel sociale e nei temi ambientali. 

Per noi questo è un aspetto fondamentale. Nonostante tutte le difficoltà, non abbiamo mai fermato, anzi abbiamo accelerato il nostro percorso verso una produzione improntata alla massima efficienza, alla sostenibilità ambientale e all’economia circolare. Ricordiamo il nostro importante progetto per il recupero delle scorie, l’aumento della percentuale di merci trasportate su rotaia che ha toccato il 65 % contro una media nazionale che non supera il 20 %. Sono numeri importanti: in tutto il 2020, AST ha ottenuto così il risparmio di 18923 tonnellate di CO2. Numeri che si sommano alle 30 mila tonnellate di Co2 già risparmiate grazie all’impianto per la generazione di vapore a recupero, che ha permesso di portare al 70% la quota di vapore prodotto senza l’utilizzo di combustibili fossili: l’abbiamo detto tante volte, ma lo ripetiamo, è come se la metà degli abitanti di Terni non utilizzasse più il gas naturale e l’elettricità per soddisfare i propri fabbisogni energetici.

Grazie a questi progetti, siamo in prima linea per dimostrare al mondo che anche un colosso siderurgico può essere all’avanguardia nel campo dell’economia circolare: gli basta indossare gli occhiali della sostenibilità e adottare comportamenti green.

Al netto di questi risultati importanti, come ripeto da quando sono alla guida di AST, il mio primo obiettivo resta e resterà sempre la tutela della vostra salute e sicurezza. In questo senso, i passi avanti si leggono nei numeri. Nell’ultimo anno fiscale, nei nostri stabilimenti sono stati registrati 13 infortuni, nessuno mortale, contro i 247 del 2000/2001. Significa che abbiamo avuto 235 infortuni in meno negli ultimi 20 anni. È stato un percorso regolare di miglioramento: siamo passati dai 208 infortuni del 2004/2005 ai 134 del 2007/2008, a 69 nell’esercizio 2008/09, a 32 nel 2014/2015. Oggi AST ha un’incidenza di infortuni 6 volte più basso della media della siderurgia italiana: significa che ogni nostro dipendente è sei volte più sicuro rispetto al settore. In quattro reparti abbiamo già raggiunto il traguardo degli zero infortuni, l’anno scorso erano tre.

Sapete bene però che il mio obiettivo è raggiungere “zero infortuni” in tutto lo stabilimento. Non è questione di “se” ci arriveremo, ma di “quando”. E questo succederà quando tutte le persone che lavorano in AST rifiuteranno il comportamento non sicuro, perché non sarà più parte della loro cultura. Per far sì che questo accada, abbiamo dato la priorità alla sicurezza in tutto quello che facciamo. Non bastano i proclami, non bastano le regole sempre più strette, è l’impegno delle persone ad essere fondamentale. Per questo, entrare direttamente in fabbrica e toccare con mano la realtà produttiva rimane per me l’antidoto principale contro gli infortuni sul lavoro. Solo così è possibile stabilire un vero contatto con il personale, aumentare la qualità del lavoro e cercare l’immediata soluzione a possibili problemi. Quando il management entra nel luogo in cui si crea il valore, ha la possibilità di vedere le cose come stanno, senza il filtro di alcun report o di informazioni di seconda mano. Con la mia presenza nei reparti voglio rendermi testimone in prima persona del fatto che AST è una comunità di lavoratori che si riconosce nel valore della sicurezza. La sicurezza è un valore che poniamo sopra ogni altra cosa, che viene prima del profitto, del volume, della qualità. E questo non è in conflitto con l’aumento della produzione, con il miglioramento della qualità o del risultato economico, anzi è un catalizzatore perché la sicurezza aiuta a lavorare meglio.

Colgo ancora una volta l’occasione per ringraziarvi per lo sforzo che fate nell’indossare sempre i dispositivi di sicurezza che vi abbiamo fornito e nell’impegnarvi per raggiungere l’obiettivo più importante: tornare sempre a casa in salute. 

Consentitemi ora di formulare i miei più sinceri auguri di Buona Natale a tutti voi e alle vostre famiglie.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli