Ast, sindacati isolati dopo l’ok del ministro

La Fiom Cgi: «stupore per le ragioni per le quali ad oggi non è stato convocato l’incontro»

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di M.T.

Un’altra tacca sulla pistola. Quelle tre parole, pronunciate dal ministro Federica Guidi e dedicate alla storia recente dell’Ast – definita «caso di successo» – per la ‘lady d’acciaio’ Lucia Morselli altro non sono che questo.

Sindacati all’angolo Perché, a ben vedere, rappresentano una sorta di continuità con quanto già registrato nel corso della estenuante trattativa che portò alla stipula dell’accordo del 3 dicembre del 2014 e di ciò che ne è derivato: quel ‘caso di successo’, secondo il ministro e Lucia Morselli, ma del quale invece i sindacati danno un’interpretazione decisamente diversa. Ma che si trovano a farlo da una posizione scomoda. Di isolamento.

Lucia Morselli all'assemblea di Federacciai

Lucia Morselli all’assemblea di Federacciai

Federacciai Quelle parole, infatti, il ministro le ha pronunciate nel corso di un’assemblea di Federacciai – organizzata a FieraMilano in occasione di Made in Steel – e alla quale partecipava anche Lucia Morselli che, seduta in platea, non ha battuto ciglio. Di sicuro, però, l’ad di Ast le ha incassate come un’ennesima apertura di credito, da parte del governo, alla politica che a viale Brin si sta applicando.

IL MINISTRO GUIDI A MADE IN STEEL – L’INTERVISTA

 

Niente concessioni Una politica che appare sempre meglio delineata: semplicemente l’Ast non fa nessuna concessione. Ragiona, decide e poi comunica. Punto. Lucia Morselli, peraltro, avrebbe espresso in maniera piuttosto chiara la propria contrarietà a quella che lei considererebbe una ritualità ormai superata, rappresentata, avrebbe spiegato «dai soliti incontri tra noi e i loro (i sindacati; ndr), al termine dei quali scrivono i soliti comunicati per dire che non sono soddisfatti». E, infatti, manco li convoca più, i sindacati. Come, del resto, non li convoca nemmeno il ministro.

La Fiom Il sindacato dei metalmeccanici della Cgil dice di apprendere «con stupore, tramite dichiarazioni del ministro allo sviluppo economico, le ragioni per le quali ad oggi non è stato convocato l’incontro di verifica al ministero stesso, come richiesto dalle organizzazioni sindacali, in merito alla vicenda Ast. Alla base della non convocazione ci sembra di percepire un giudizio, da parte ministeriale, positivo rispetto all’andamento economico, produttivo ed occupazionale all’interno del sito siderurgico e una sostanziale soddisfazione rispetto all’applicazione degli impegni presi il 3 dicembre 2015 al Mise».

La verifica La Fiom dice di ritenere «al contrario, indispensabile la verifica Ministeriale, non solo perché prevista dall’accordo stesso, ma soprattutto perché registriamo criticità, più volte pubblicamente evidenziate, sullo stato di applicazione dell’accordo e sul raggiungimento degli obiettivi in esso contenuti. Come Fiom Cgil di Terni pensiamo che sia utile ed indispensabile riunire i soggetti firmatari dell’accordo ed ascoltare tutti i punti di vista, non solo quello aziendale, al fine di affrontare le problematiche esistenti e garantire il consolidamento, il rilancio e lo sviluppo delle produzioni ternane».

Lo stupore In casa Fiom ci si definisce «stupiti di come si ‘liquidi’, a livello governativo, velocemente la vicenda Ast, sintomo di una scarsa conoscenza dei problemi e dell’approssimazione politica con la quale si affrontano i temi industriali in questo paese. Come Fiom Cgil di Terni ci permettiamo di sottolineare che, alle porte di un voto politico regionale, non è questo il metodo per arginare il fenomeno dell’anti-politica, ormai dilagante nel paese, né tantomeno per riconquistare la fiducia dei cittadini e dei lavoratori. Ci teniamo a precisare infine che i silenzi di alcuni e le adesioni di altri, alle unilaterali dichiarazioni aziendali, non modificheranno le radicate opinioni presenti tra i lavoratori, conseguenza di quanto loro stessi quotidianamente vivono».

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