Ast, utile in crescita di 11 milioni di euro

Terni, i dati dell’esercizio 2017/2018: salgono anche produzione e spedito. L’azienda: «La strategia giusta nonostante mercato complesso»

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La soglia dei 100 milioni, di cui si vociferava da tempo, non è stata sorpassata, ma sfiorata sì: è di 98 milioni, 11 in più rispetto allo scorso anno, l’utile raggiunto dall’Ast di Terni nell’anno fiscale 2017/2018, con un fatturato di 1 miliardo e 813 milioni. I dati sono stati diffusi giovedì dall’azienda, che sottolinea in una nota che il sito «conferma quel percorso di miglioramento avviato negli ultimi due anni fiscali».

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Massimiliano Burelli (foto Mirimao)

Gli altri numeri

Positivi anche gli altri dati: la produzione di acciaio liquido è salita a 1.018.200 tonnellate (+59 mila tonnellate), la produzione per vendita a 911.000 tonnellate (+50 mila tonnellate), mentre lo spedito è salito a 890.100 tonnellate (+ 41 mila tonnellate). Gli investimenti sono risultati pari a 35,1 milioni. «L’utile – commenta l’azienda – conferma che la strategia intrapresa è quella giusta, che il riposizionamento di Ast sul mercato globale sta portando i suoi frutti e che l’azienda opera in relativa serenità, nonostante il 2018 sia stato, per tutto il mercato siderurgico, un anno particolarmente complesso, a partire dall’introduzione dei dazi statunitensi sull’acciaio provenienti dall’Asia, che ha esposto l’Europa al rischio di divenire il luogo di approdo per milioni di tonnellate di prodotto asiatico, che non trova più sbocco sui mercati del nord America. Un rischio serio che si aggiunge ad un altro pericolo che grava sull’industria siderurgica italiana: il prezzo dell’energia».

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La soddisfazione

«Nonostante un quadro complessivamente poco favorevole – continua la nota -, sono stati raggiunti risultati positivi, migliorando la produttività, intervenendo sulle inefficienze e proseguendo il percorso avviato a settembre 2016 con il miglioramento continuo, puntando con decisione alla qualità e all’innovazione. In questi anni sono aumentati i controlli e migliorati i processi di acquisto, privilegiando la puntualità delle consegne e riducendo in maniera importante il numero dei reclami. Sono state ottimizzate procedure e processi produttivi, con strumenti aziendali fortemente innovativi per la siderurgia. Risultati raggiunti grazie – dice sempre l’azienda – alla qualità dei nostri prodotti, alle competenze di migliaia di lavoratori e a tutti i singoli fattori che permettono alla nostra produzione di mantenere livelli di eccellenza, senza mai dimenticare che l’alto livello raggiunto è il frutto dei tanti anni di lavoro e di sperimentazione che ci portiamo alle spalle».

Valdimiro Orsini

Amministrazione silente, parla Orsini (Pd)

A Terni, se l’amministrazione comunale da un lato si conferma silente, a parlare è il consigliere comunale Pd Valdimiro Orsini: «I dati diffusi da Ast – afferma -, con riferimento sia alla produzione che agli utili di bilancio, sono elementi molto positivi per tutto il territorio ternano e regionale. Stanno a significare che Ast ha un presente competitivo in grado di dare prospettive ad un’azienda cardine per il sistema produttivo nazionale. Pur nelle oggettive difficoltà della siderurgia mondiale, che in questi ultimi mesi ha dovuto fare i conti anche con le politiche dei dazi e di salvaguardia delle varie nazioni, Ast è un’azienda viva e competitiva. Questo elemento è un ottimo punto di partenza – prosegue Orsini – ma occorre fare di più. L’azienda deve spazzare via in maniera definitiva le incertezze sulla sua proprietà e sulla collocazione sullo scenario internazionale come impianto fusorio europeo, ma anche il territorio deve fare di più. Occorre creare fattori di contesto sempre più favorevoli, che tocchino i temi fondamentali dell’energia, dell’ambiente e delle infrastrutture. Su quest’ultimo punto il Comune di Terni deve fare la sua parte. Serve una decisa accelerazione rispetto alla bretella Ast-San Carlo quale elemento essenziale per una migliore logistica dell’azienda e per dare un contributo importante alla città in tema di impatto ambientale e di mobilità».

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