Ast: «Rischi restano, l’Europa intervenga»

Nel report di Tk considerazioni positive sul sito di Terni, ma anche allarme per importazioni e prezzi: «Buone opportunità di business, ma attenti all’Asia»

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I dati relativi ad Ast non verranno resi noti prima di giovedì, ma dal report annuale diffuso dalla ThyssenKrupp, nel corso della consueta conferenza stampa di bilancio di fine anno fiscale, qualche piccolo elemento qua e là si trova in relazione all’acciaieria di Terni. Passaggi che confermano il momento positivo vissuto dallo stabilimento in termini economici, ma anche le forti incognite legate alle dinamiche mondiali del mercato dell’acciaio.

AST, PROTOCOLLO SICUREZZA: GIOVEDÌ LA FIRMA IN PREFETTURA

Foto twitter Alexander Wilke

Materials ok

Intanto ci sono i numeri, più generali, della Materials Service, la business unit di cui fa parte il sito di viale Brin, quella con i risultati migliori all’interno del gruppo tedesco – in assoluto e rispetto all’anno fiscale precedente – in termini sia di ordini che di vendite: i primi si sono attestati a 14,5 miliardi di euro – la fetta maggiore tra i diversi settori – con un aumento del 6 per cento in 12 mesi. Le vendite hanno invece raggiunto i 14,6 miliardi di euro (+7 per cento in questo caso). Nel report, sempre in merito alla Materials, Tk parla di «un contesto di mercato positivo con volumi sensibilmente più elevati, e una tendenza chiaramente positiva per quasi tutte le aree e in particolare i magazzini e le aziende di servizi nel Nord America e nell’Europa dell’Est». «Ast – si legge ed ecco il primo riferimento ottimistico – ha inoltre conseguito un’ulteriore crescita delle vendite anno su anno».

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Il contributo dell’acciaieria

In termini di adjusted Ebit (gli utili prima degli interessi e delle imposte non considerando le voci di natura straordinaria, 317 milioni di euro il risultato raggiunto dalla Materials per questa voce, +2 per cento) però «il contributo di Ast nei guadagni è stato in calo rispetto all’anno precedente a causa della pressione delle importazioni e del costo del materiale più elevato, anche se ancora ad alto livello grazie alla crescita redditizia delle attività nel business dei consumatori finali e ai miglioramenti delle prestazioni».

Guido Kerkhoff

I timori per la concorrenza asiatica

Poi qualche riferimento all’acciaieria viene fatto in merito ad opportunità e rischi futuri, e anche qui sono luci ed ombre. «Con i programmi di ottimizzazione per Ast ora in fase avanzata di implementazione – spiega il report -, ulteriori opportunità si stanno aprendo in questo business, soprattutto nelle vendite». Ma infine Tk avverte: «I siti di produzione della nostra unità Ast sono esposti a un rischio di interruzione di attività e produzione e di perdite. Stiamo contrastando questi rischi principalmente attraverso la manutenzione preventiva, la modernizzazione e l’investimento. A meno che l’Unione europea non imponga misure di salvaguardia contro le importazioni di acciaio inossidabile dall’Asia, i rischi legati ai prezzi si presenteranno in particolare per Ast».

 

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