Attacchi di Bandecchi alla stampa. Odg Umbria: «Affermazioni gravi». Asu: «Ora le scuse»

Ordine dei giornalisti e Associazione stampa umbra sono intervenute dopo le esternazioni via social del presidente della Ternana e candidato a sindaco. Poi la replica

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Di seguito la nota di Ordine dei giornalisti dell’Umbria e Asu pubblicata nel pomeriggio di lunedì

Le gravi affermazioni che il candidato sindaco di Terni, dott. Stefano Bandecchi, ha rivolto ad alcuni colleghi ‘non graditi’, meritano la più ferma condanna. Senza volersi addentrare in una polemica che ha assunto toni grotteschi, ci limitiamo a sottolineare come il metodo del confronto e lo stile adottati dal fondatore dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, siano del tutto inadeguati. Ricordiamo, al contrario, che il grande teologo, filosofo e scienziato tedesco Cusano, di animo docile e aperto, era assertore dell’ignoranza dotta’ nei confronti di Dio e non degli uomini. Quanto al dott. Bandecchi e alle sue dichiarazioni denigratorie, l’Ordine si riserva di adottare ogni iniziativa, e in tutte le sedi, che riterrà utile in difesa dei colleghi e della categoria.

dell’Associazione stampa umbra

L’Associazione stampa umbra stigmatizza e condanna le pesanti parole usate dal presidente della Ternana Calcio Stefano Bandecchi nei confronti di alcuni giornalisti ternani. I social non sono il luogo dove sfogare i propri risentimenti come se fossero uno spazio in cui il rispetto, l’educazione e in genere i valori siano sospesi. Il presidente Bandecchi dovrebbe saperlo bene, dato che ha deciso anche di candidarsi a sindaco di una città dove i giornalisti hanno ancora, per fortuna, la possibilità di esercitare il proprio diritto di cronaca e, come persone, anche di godere di libertà di parola ed espressione. Tanto più questo fatto assume valore poiché il presidente risulta essere iscritto all’albo dei giornalisti, i cui Ordini, regionali e nazionali, da sempre raccomandano moderazione, specialmente nei post fra colleghi e, ove necessario, intervengono per perseguire eventuali violazioni delle norme che regolano la professione. Ci aspettiamo dal presidente Bandecchi le scuse per l’accaduto e ci auguriamo che né da lui, né da alcun altro arrivino nuovi apprezzamenti dai social, o da qualsiasi altro canale, che nulla hanno a che vedere con la libertà di critica e di parola ma più che altro si inseriscono nella sfera delle offese personali e professionali.


Foto Alberto Mirimao

La replica di Stefano Bandecchi

È con dispiacere che colgo come le mie intenzioni non siano state comprese. Ho utilizzato sicuramente un tono sarcastico e deciso, ma a tutela della mia immagine: purtroppo è impossibile negare che siano state scritte cose false e diffamatorie nei miei confronti. Vi è stata, su alcuni organi di informazione, una travisazione ed una lettura delle dichiarazioni dell’assessora Salvati totalmente fuori dalla realtà. In questi casi, lo dico da giornalista, per fare corretta informazione si sarebbe dovuto contattare l’interessato, cioè me, per chiedere le informazioni necessarie a fare chiarezza. Ma nessuno mi ha chiamato. Non ho mai attaccato la stampa nel suo complesso, né il valore dell’Ordine: ho semmai fatto una battuta su qualche penna in malafede. Credo nel valore dell’informazione, essendo anche io giornalista: per questo auspicherei una maggiore aderenza di ciò che si scrive alla realtà».

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