Valore stimato di 339 mila euro, con un incremento rispetto al 2016 di quasi il 400%. Si tratta del dato legato ai beni – coperti da un titolo di proprietà industriale come brevetto, disegno, marchio ecc. – contraffatti sequestrati nel 2017 in Umbria: a stilare la graduatoria è il Cresa (il Centro regionale di studi e ricerche economiche-sociali abruzzese) su base della banca dati Iperico, il database integrato sull’attività di contrasto alla contraffazione istituito all’ufficio italiano brevetti e marchi del Mise.
Il Piemonte e l’Umbria
sono le uniche due regioni – i primi dati sono disponibili dal 2008 – che nell’ultimo decennio fanno registrare un incremento, rispettivamente del 245% e del 36,1%. Come detto nel 2017 in Umbria il valore stimato di beni contraffatti sequestrati sfiora i 350 mila euro, ben superiore ai 68 mila euro registrati nel 2016. Record negativo per la Campania con 109 milioni di euro, quindi il Lazio con 72 milioni e la Lombardia con 36 milioni. Dato inferiore rispetto a quello umbro per Valle D’Aosta, Basilicata, Molise e Trentino Alto-Adige.
Umbria, spicca l’abbigliamento
Passando al dettaglio, secondo l’indagine Cresa nel 2017 in Umbria il valore stimato dei pezzi contraffatti sequestrati è di 231 mila euro per l’abbigliamento, 101 mila per gli accessori, 3 mila per le calzature, 2 mila ciascuno per occhiali e altri articoli. In generale il record negativo regionale risale al 2012, quando il valore complessivo fu di 4 milioni e 478 mila euro. Si ringrazia per la collaborazione il portale primadanoi.it.