Bonus edilizi: «Disposti al dialogo ma la norma non dipende da noi»

Terni – L’assessore Bordoni dopo le polemiche sull’interpretazione restrittiva: «Attendiamo le osservazioni di associazioni e professionisti»

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di F.L.

«La determina dirigenziale adottata dal Comune di Terni è un punto di partenza e non di chiusura, lunedì ho raccolto le critiche delle associazioni e degli ordini professionali, che in maniera composta le hanno espresse, e ho chiesto loro farmi presente le proprie osservazioni. Qualora queste siano condivisibili verranno adottate, siamo disponibili a qualunque confronto che possa dare altre prospettive di interpretazione alle norme per rendere più fruibile possibile il beneficio, anche se la via maestra è la riforma normativa, che non è in capo al Comune». L’assessore comunale all’urbanistica Leonardo Bordoni replica così alle critiche all’amministrazione comunale rispetto all’interpretazione ‘restrittiva’ delle disposizioni che, nel territorio comunale, regolano la concessione dei bonus edilizi in caso di demolizione e ricostruzione con incremento di volumetria. Bonus previsti solo nei casi di ‘rigenerazione urbana’, a Terni in un perimetro delimitato che – è la lamentela – esclude altre zone del territorio.

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I nodi

«È chiaro ed evidente che i bonus edilizi sono un’opportunità che l’amministrazione intende in tutti modi far perseguire ai cittadini e agli operatori – precisa Bordoni -, ma la norma, nel caso di ampliamento, li ricollega alla finalità di rigenerazione urbana. Il Comune non ha potestà legislativa, se in futuro ci sarà un diverso panorama normativo nazionale e regionale che permetterà un’interpretazione diversa noi ne prenderemo atto e ne saremo ben contenti, ma nel frattempo, per dare riferimenti certi nell’immediato, abbiamo deciso di procedere ad una collezione di atti amministrativi adottati dagli uffici nel tempo, sulla base dei quali sono stati definiti parametri e requisiti minimi». Bordoni sottolinea come le procedure legate ai bonus edilizi siano improvvisamente «piombate sulle spalle delle amministrazioni cogliendo tutti un po’ impreparati, sia dal punto di vista organizzativo che normativo». Per quanto riguarda il primo aspetto «il lavoro è dieci volte superiore allo standard, dunque – prosegue l’assessore – ci siamo trovati di fronte ad esigenze straordinarie rispetto alle quali è stato fatto tutto il possibile, concentrando su questi servizi una serie di professionalità che facevano altro, sottraendole alle funzioni che avevano prima. Grande risposta la stiamo dando anche in tema di accesso agli atti. Per quanto riguarda l’aspetto normativo – conclude – ribadisco che la determina è un primo step, siamo disponibili al dialogo e al confronto per valutare altre interpretazioni, considerando però che, al momento, la norma è stata costruita, a livello centrale, in un certo modo».

L’interrogazione

Richiesta di delucidazioni sul tema all’amministrazione da parte del capogruppo del Pd, Francesco Filipponi: depositata un’interrogazione sull’approvazione urgente delle misure esemplificative «per sapere come tecnici, imprese, soggetti ed enti preposti debbano comportarsi e se intenda, ed entro quali tempi, il Comune di Terni chiedere alla Regione dell’Umbria linee guida omogenee o altri strumenti normativi, al fine di alleggerire l’iter edilizio-urbanistico, e affermare il principio di certezza delle posizioni giuridiche». E per «verificare la possibilità di superare, attraverso la richiesta alla Regione dei provvedimenti del caso o secondo quanto altro possa essere necessario, il dispositivo della determina 74 nella parte in cui limita l’applicazione nell’ambito indicato nella planimetria sotto la lettera A o nelle zone urbane storiche (AA0) dei centri storici minori, in quanto ad oggi esclude le aree fuori dalla planimetria allegata dal provvedimento».

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