L.P.
Anche i cittadini fanno il fact checking. E’ il caso degli ambientalisti dell’Osservatorio Borgo Giglione che dopo aver ascoltato la replica dell’assessore all’ambiente Cecchini a un’interrogazione posta martedì dal consigliere 5 stelle Andrea Liberati, hanno deciso di intervenire.
I fatti Durante la riunione lampo di martedì dell’assemblea legislativa, è stata discussa un’interrogazione a firma del capogruppo del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati, affinché la Giunta chiarisse alcuni punti poco chiari della vicenda che ha visto ‘salvare’ in extremis dal caos la discarica di Borgo Giglione. Oggetto di una nuova delibera regionale, la società che gestisce i rifiuti si è vista autorizzare a continuare il servizio fino al prossimo 31 maggio con tanto di proroga anche per i camion che, in sospensione delle prescrizioni, trasportano i rifiuti in discarica attraversando la strada Colle del Cardinale. Liberati ha quindi chiesto all’assessore come mai, nonostante l’azienda non ha ancora fornito un’analisi completa e coerente dello stato attuale e futuro dei conferimenti e la stessa Arpa ha sottolineato l’esistenza di diverse criticità, sia stato dato il via libera al progetto di razionalizzazione della discarica anche in considerazione delle indagini della magistratura sulla gestione dei rifiuti da parte di Gesenu, Gest e Tsa.
Discarica e percolato Nella stessa interrogazione, poi, Liberati chiedeva lumi anche sulla gestione del percolato proveniente dalla discarica delle acciaierie a Terni, vicenda che ha visto indagati il sindaco Lepoldo Di Girolamo assieme a nove ex assessori, sette attuali e tre dirigenti comunali, accusati di turbata libertà degli incanti per il trasporto del percolato dalla ex discarica urbana di Pentima. «Il consigliere Liberati – ha risposto l’assessore – mischia le cose, mette insieme le mele con le pere e anche con le noci. Un conto è ciò che riguarda la richiesta di legittimità degli atti che riguardano Borgo Giglione e un altro quello relativo alla discarica di Terni».
46 tir «Su Borgo Giglione – ha risposto Fernanda Cecchini – in merito alla domanda se è tutto regolare ciò che riguarda gli atti inerenti la percorrenza di 6 tir al giorno verso Borgo Giglione, le determine sono state fatte tenendo conto di quanto segnalato dell’Osservatorio Borgo Giglione e delle autorizzazioni necessarie». Affermazione, questa, che non è andata giù a molti: «Forse l’assessore era distratta pensando alle altre problematiche che gravano la giunta – dicono dall’osservatorio Borgo Giglione – perché dovrebbe ben sapere che i tir che percorrono la strada non sono sei, sono 46, 23 a salire e 23 a scendere, ogni giorno. E non lo diciamo noi, è quanto è scritto nel verbale della Tsa che certifica il trasporto dei rifiuti».
Transito dei camion Sovrappensiero e presa da ben altre problematiche, dunque, per i cittadini ad aver mischiato le carte in tavola sarebbe stato proprio l’assessore che, aggrappandosi al cavillo per cui le problematiche inerenti la discarica del Trasimeno e il percolato delle acciaierie sono due cose distinte e rispondendo a braccio senza seguire un canovaccio, ha ben deciso di non rispondere nel merito a nessuna delle domande poste. Se per la Cecchini le delibere contengono tutte le autorizzazioni necessarie, per l’osservatorio rimane invece scoperta la questione del passaggio dei camion su una strada in cui il traffico di mezzi pesanti è vietato fin dal 2011 e, con cadenza regolare, la prescrizione viene sospesa. Il transito, ha ribadito l’assessore, è stato consentito nei limiti di quanto strettamente necessario ad assicurare la continuità del servizio di smaltimento, ma i cittadini sono stufi di vedere camion fare avanti e indietro dalla discarica. «Da anni dicono che risolveranno questo problema, e invece con la scusa dell’autorizzazione data dal comune di Corciano ad utilizzare la strada per l’attività estrattiva della cava, la Regione ha ben pensato di prorogare anche il passaggio dei camion dei rifiuti. Mentre proseguono le indagini della magistratura noi andremo avanti e faremo ricorso».