di M.T.
La notizia sta nell’invito, che recita così: «Con la presente, si invita ad una conferenza stampa convocata dal nuovo presidente del Briccialdi (professoressa Letizia Pellegrini) per adeguata informazione e confronto sulla corrente situazione dell’Istituto». Inevitabile cercare il suo numero e chiamarla. Lei, risponde e chiarisce che «tutto quello che c’è da sapere, ed è molto, verrà annunciato sabato. Per ora posso solo dirle che la mia non sarà una presidenza decorativa, ma di lavoro. Perché di cose da fare, per far vivere e crescere l’istituto, ce ne sono molte».
Chi è Letizia Pellegrini è nata a Terni 53 anni fa e vanta un curriculum lungo come l’elenco del telefono, anche se sul portale dell’università di Macerata, dove è professore associato di Storia del Cristianesimo, lei ha però ci messo solo la parte relativa alla sua attività in quella università.
La nomina La professoressa Pellegrini – che prende il posto di Vincenzo Bisconti, dimessosi dalla carica alla fine del 2016 – è stata nominata il 20 marzo scorso, ma sembra già avere le idee molto chiare su cosa l’aspetti, a cominciare dalla gestione della nuova convenzione con il Comune di Terni: «L’ho letta con attenzione, questa è l’unica cosa che le confermo – il tono è deciso, di chi va al sodo delle questioni senza girarci troppo intorno – ma tutto il resto, a cominciare da cosa penso di fare, in accordo con il direttore Marco Gatti, lo dirò sabato mattina».
Le indiscrezioni L’impressione, cercando di raccogliere qualche informazione in giro, è che quella di sabato non sarà una conferenza stampa ‘decorativa’ – per restare al termine usato dalla neo presidente – ma molto concreta: magari si potrà sapere qualcosa sui futuri progetti che l’istituto potrebbe mettere in cantiere con nuovi partner pubblici, ma anche privati. E anche sul percorso di statalizzazione che il ministero avrebbe intenzione di portare avanti – per tutti gli istituti simili al Briccialdi – con un percorso a tappe e della durata di quattro anni. Che però sono lunghi e al termine dei quali l’istituto musicale ternano dovrà arrivare vivo. Ecco perché il lavoro aspetta Letizia Pellegrini non sarà facile
