CamCom Terni, iter accorpamento: «Dl Agosto lo accelera»

Nuovo sos dall’ente camerale ternano. Il presidente Flamini: «Una scelta assurda e scellerata»

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Nuovo sos dalla Camera di commercio di Terni in merito al processo di accorpamento. A finire nel mirino dell’ente camerale è l’articolo 59 del Decreto Agosto: «Prevedere addirittura un’accelerazione delle procedure di accorpamento delle Camere di commercio appare una scelta assurda e direi scellerata anche in considerazione del fatto che gli effetti della pandemia del Covid-19 non sono affatto superati», l’allarme del presidente Giuseppe Flamini.

RIFORMA CAMERE DI COMMERCIO: «LEGITTIMA»

Giuseppe Flamini

Rischio concreto

Il pericolo – evidenzia l’ente – a questo punto è di trovarsi senza la Camera di commercio di Terni già dal prossimo autunno e con il possibile commissariamento in piena attività di supporto alle imprese «e con un bilancio in perfetto ordine». Nell’ultimo decreto viene specificato che i procedimenti di accorpamento pendenti alla data di entrata in vigore del decreto-legge si concludono con l’insediamento degli organi della nuova Camera di commercio, entro 60 giorni dall’entrata in vigore dello stesso decreto. «Scaduto tele termine, gli organi delle Camere di commercio che non hanno completato l’accorpamento, ad esclusione del collegio dei revisori dei conti, decadono e viene nominato un commissario straordinario».

«PARTITA NON CHIUSA»

La delusione

Flamini ricorda che fin dall’inizio «abbiamo espresso la più assoluta contrarietà nei confronti di una riforma che priva il territorio ternano di un ulteriore punto di riferimento autonomo per il supporto delle attività economiche e produttive del territorio. Prevedere addirittura un’accelerazione delle procedure di accorpamento delle Camere di commercio appare una scelta assurda e direi scellerata anche in considerazione del fatto che gli effetti della pandemia del Covid-19 non sono affatto superati, anzi con ogni probabilità già nel prossimo autunno, si potrebbero presentare nuove fasi di chiusura a fronte della eventuale risalita del numero dei casi di infezione e inoltre terrei a sottolineare che le conseguenze peggiori per il sistema economico locale si verificheranno non appena le misure pubbliche di aiuto dovranno necessariamente cessare o quantomeno attenuarsi. In questo momento – conclude Flamini – con il nuovo decreto la situazione si potrebbe complicare ulteriormente ma credo che ci sia ancora la possibilità di trovare rimedio confidando nell’appoggio dei nostri parlamentari e della Regione Umbria, rinforzato anche dalla recente iniziativa da parte di tutti i trentatré Comuni della provincia di Terni che hanno dimostrato interesse e sensibilità rispetto alla sorte della Camere di commercio».

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