Camera di commercio: «Operazione liquidità»

Terni, il presidente Flamini vara azioni strategiche per aiutare le piccole e medio imprese ad affrontare l’emergenza coronavirus

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«Crisi di liquidità? Agiamo subito ma pensiamo già al domani». Parla così il presidente della Camera di commercio di Terni Giuseppe Flamini che si appresta a varare alcune azioni strategiche per aiutare le piccole e medio imprese della provincia ad affrontare l’emergenza coronavirus, azioni in parte messe a punto nel corso dell’ultima riunione di giunta camerale, svoltasi in via telematica.

EMERGENZA CORONAVIRUS – UMBRIAON

La crisi di liquidità

«La prima azione – spiega Flamini – guarda alla crisi di liquidità: con un intervento straordinario l’ente camerale vara un bando per la concessione di contributi alle micro e piccole imprese in abbattimento del Taeg per i finanziamenti volti a sopperire ad esigenze di liquidità. Domande presentabili dal 20 aprile al 31 luglio 2020. Gli imprenditori potranno prendere in prestito fino a 80 mila euro praticamente senza pagare interessi. Per questa misura la Camera di commercio mette sul piatto 200 mila euro, una cifra importante (soprattutto se inserita nel contesto finanziario odierno che vede l’ente di largo Don Minzoni operare con il 50% in meno di entrate per effetto della riforma del sistema camerale) che da la misura dell’emergenza economica per il nostro territorio dove circa 11 mila imprese sono costrette alla chiusura per effetto dei decreti governativi».

I servizi

La seconda azione «riguarda il rinnovato sostegno alle imprese sotto forma di servizi. Anche in piena emergenza la Camera di commercio è riuscita ad adattarsi alle novità senza mai interrompere l’erogazione dei servizi alle imprese, non solo, aggiungendone anche di nuovi, come il servizio informativo volto a sciogliere i dubbi delle imprese incerte se dover arrestare o di poter proseguire il proprio lavoro in seguito ai decreti. Gli uffici anagrafici dell’ente hanno fatto fronte alle numerose pratiche relative alla riconversione della produzione di imprese verso la produzione di dispositivi di protezione individuale. Messe a punto in tempo reale anche le attestazioni di stato di emergenza per le imprese che devono giustificare ritardi nei rapporti commerciali con l’estero».

La formazione

La terza azione, spiega il presidente, «riguarda la formazione. Tassello centrale per la vita delle imprese ancora più in questa fase in cui occorre guardare al domani. L’ente ha trasformato un piano formativo già varato nel percorso online #iomiformoacasa con 24 corsi. Tutti gratuiti e tutti fruibili da remoto. Tutti già in agenda. I corsi offrono formazione sull’e-commerce, in particolare sulla vendita su Amazon e E-bay, smart working, la comunicazione in tempi di coronavirus, Cybersecurity, ma anche su elementi utili al riavvio dei settori maggiormente colpiti come il turismo e sull’internazionalizzazione. Non mancherà neanche l’orientamento mirato alle conoscenze di cui necessitano in questo momento le imprese che devono interpretare e applicare norme nuovissime e non facili. Pertanto ci sono corsi online anche per orientarsi tra le norme emergenziali ed accedere ai sostegni di governo ed enti locali. Già in agenda approfondimenti amministrativi sul decreto Cura Italia e Liquidità (30 aprile e 4 maggio), sulla gestione del bilancio in tempi di crisi (12 maggio). Il primo partirà martedì 21 aprile e riguarderà la comunicazione social e il brand Journalism e gli iscritti sono già oltre cinquanta».

«Abbiamo deciso di focalizzare il nostro intervento più importante sulla liquidità che è sicuramente l’emergenza di questo momento, azzerando di fatto i costi del finanziamento per le micro e piccole imprese – precisa Flamini – ma stiamo pensando anche alla ripartenza che non si tradurrà nel ricominciare a fare quello che facevamo prima. Stiamo assistendo ad una grande modifica dei modelli di business, con un maggiore ricorso alle consegne a domicilio e all’acquisto di prodotti e servizi da cataloghi virtuali. Il programma #iomiformoacasa fornirà da remoto informazioni e assistenza puntuale alle imprese, soprattutto piccolissime, che possono trovarsi spiazzate da questo cambiamento epocale. Ulteriori agevolazioni potranno partire a breve, una volta che il Mise avrà autorizzato i voucher sulla digitalizzazione, che abbiamo modificato in base alle esigenze di questo periodo, quali quelle di sviluppare piattaforme di e-commerce, strumenti di smart working e tanto altro».

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