Capitale della cultura, Marini fa il tifo

La presidente della Regione invia un ‘in bocca al lupo’ a Terni e Spoleto: la decisione della Commissione attesa per le 17

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Ci siamo. Il ‘giorno del giudizio’ è arrivato. Terni e Spoleto – entro poche ore – conosceranno il primo dei due verdetti per i quali stanno lavorando da tempo.

Marini La presidente della Regione, Catiuscia Marini, dice che «è già un risultato straordinario e molto importante per l’Umbria che due città come Spoleto e Terni stiano concorrendo per vedersi assegnare il titolo di Capitale italiana della cultura 2016. Si tratta di due città strategiche per la nostra Regione, che sono riuscite a presentare progetti molto significativi ed il cui valore culturale, scientifico e sociale è stato già riconosciuto proprio con l’ammissione tra le dieci citta’ finaliste. Per questi motivi la Regione ha, fin dall’inizio, sostenuto ed incoraggiato in maniera convinta la loro iniziativa e certamente sarebbe molto positivo per l’Umbria essere sede di una delle capitali italiane della cultura. Così, in prossimità della decisione finale del Ministero, voglio esprimere il mio più grande in bocca al lupo a Spoleto e Terni, consapevole che comunque il grande lavoro di progettazione e di animazione socio culturale che èstato svolto in questi mesi sarà utilissimo per la nostra regione».

La commissione Da mesi, sui dossier predisposti dalle città in lizza, sta lavorando la commissione presieduta da Marco Cammelli e martedì pomeriggio – l’annuncio è atteso intorno alle 17 – verrà reso noto quale, tra le dieci città in lizza (Aquileia, Como, Ercolano, Mantova, Parma, Pisa, Pistoia, Spoleto, Taranto e Terni) sarà la ‘capitale della cultura per il 2016. Le altre nove dovranno aspettare – entro il 15 dicembre la seconda sentenza – per sapere quale sarà, invece, la capitale per il 2017.

IL DOSSIER DI TERNI

Dossier Spoleto Le 60 pagine per ‘Spoleto porta delle culture’, l’hashtag sui social #Spoletocapitaledellacultura e le iniziative del ‘laboratorio fund raising’ per reperire risorse da destinare alla cultura. Perché, come aveva spiegato Antonella Quondam Girolamo, la dirigente comunale responsabile del gruppo di lavoro, «quello che conta sarà comunque portare avanti un percorso di collaborazione con la città che ci permetta di attuare, al di là di quello che sarà il risultato finale, il programma».

I fondi Per ciascuna delle due città prescelte ci sarà un milione di euro, messo a disposizione dal Mibact e – cosa non trascurabile – la possibilità di non far rientrare le risorse investite nella realizzazione del progetto dal vincolo del patto di stabilità’.

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