‘Cassa’ alla Treofan, al via l’iter. Il ternano Varazi nuovo liquidatore

Parte con un rinvio il tavolo convocato al ministero del lavoro. Intanto Regione e Mise discutono sul futuro del polo chimico

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di F.L.

Dopo una lunga attesa, si è aperto martedì il tavolo convocato dal ministero del lavoro per l’attivazione della cassa integrazione straordinaria per i 142 lavoratori della Treofan di Terni, chiusa dalla proprietà Jindal. Un passaggio necessario per garantire il prima possibile un’entrata certa ad altrettante famiglie, da marzo senza stipendio. Il tavolo è però subito partito con un rinvio alla giornata di venerdì: nei giorni che precederanno l’incontro il nuovo liquidatore – si tratta del ternano Filippo Varazi, che ha sostituito il dimissionario Ettore Del Borrello – incontrerà i sindacati di categoria per apportare alcune modifiche (sostanzialmente tecniche) all’accordo raggiunto il 25 febbraio scorso.

Fabrizio Framarini

Framarini (Femca Cisl): «Treofan sia come la Sangraf di Narni»

Intanto sulla questione interviene Fabrizio Framarini, segretario generale della Femca Cisl dell’Umbria, che sottolinea di aver colto «con interesse il fatto che le istituzioni umbre abbiano incontrato il ministro dello sviluppo economico mettendo al centro del confronto il rilancio del polo chimico di Terni». «È bene ricordare infatti – scrive in una nota – che una parte importante della soluzione della vertenza Treofan, oltre che dal ministero del lavoro, passa proprio da questo dicastero. Nella sede ministeriale di via Molise trovammo infatti una soluzione qualche anno fa per un’altra importante vertenza, quella della Sgl Carbon di Narn». Framarini ricorda che oggi la Sangraf (questo è il nuovo nome della fabbrica narnese dopo l’acquisizione da parte di un importante gruppo cinese) è diventata «una bella realtà industriale per l’Umbria». «Con i suoi 83 dipendenti la Sangraf di Narni è l’unico stabilimento europeo del gruppo asiatico e produce i suoi elettrodi interamente in Italia. Da start up ha dovuto affrontare numerose difficoltà: prima la crisi del mercato dell’acciaio a cui si è poi sommata la problematica legata alla pandemia. Nonostante ciò l’azienda ha acquisito buone fette del difficile mercato degli elettrodi e grazie agli investimenti effettuati e altri che sono a budget per diversi milioni di euro, punta ad incrementare le sue quote». Il sindacalista poi rende noto – a testimonianza del fatto che, nelle difficoltà, le cose si stanno indirizzando nella giusta direzione – che nell’azienda di Narni Scalo «qualche giorno fa è stato consuntivato il primo premio di partecipazione che ha registrato buoni risultati grazie al determinante apporto di tutti i lavoratori». «L’esperienza Sangraf – conclude Framarini – dimostra quindi che il territorio dell’Umbria del sud ha dato conferma della sua vocazione a carattere industriale e può contare su ottime competenze tecniche. Speriamo allora, partendo da questa positiva esperienza, che anche per la Treofan si possa – con l’impegno di tutti – trovare velocemente una soluzione che possa rilanciare il troppo bistrattato ma ancora ostinatamente vivo polo chimico ternano».

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