Arriva il giorno della partita e finalmente si può parlare soprattutto di calcio giocato. Giunti come noto non ha tenuto la conferenza – la società ha imposto il silenzio stampa dopo la contestazione di sabato – ci affidiamo quindi alla lista dei convocati per cercare di carpire il suo pensiero. A casa tutti i giovani difensori (Dossena, Coccolo e Casale): la scelta potrebba essere interpretata anche come una volontà di affidarsi all’esperienza. Fra i componenti della ‘vecchia guardia’ manca Del Prete, che evidentemente non ha ancora recuperato.

I convocati del Perugia Rosati, Nocchi, Santopadre; Belmonte, Monaco, Pajac, Volta, Zanon; Bandinelli, Bianco, Brighi, Colombatto, Emmanuello; Buonaiuto, Cerri, Choe, Di Carmine, Falco, Han, Mustacchio, Terrani.
Castori: «Perugia forte anche nelle difficoltà» Prima di partire per la trasferta di Perugia, Fabrizio Castori ha presentato la partita dal suo punto di vista: «Siamo una squadra in crescita a livello di mentalità, di convinzione e di gamba. Abbiamo ancora molti margini di miglioramento ma in complesso, dopo tre partite, posso affermare di essere soddisfatto dell’atteggiamento e dell’impegno che i ragazzi mettono in campo durante le partite ma anche in settimana negli allenamenti. Non piango gli assenti per principio. Le risorse di una squadra nascono anche da queste situazioni perché concedono l’opportunità, a chi finora ha giocato meno, di mettersi in mostra e dimostrare il proprio valore. Mi aspetto una partita difficile contro un avversario di valore che sta attraversando un periodo complicato, per questo mi aspetto un inizio in cui il Perugia presserà alto e aggredirà costantemente il portatore di palla. Per noi sarà un bel banco di prova per testare la nostra maturità, dovremo avere nervi saldi e grande lucidità».
I convocati del Cesena Agliardi, Melgrati, Fulignati; Perticone, Mordini, Eguelfi, Fazzi, Esposito, Donkor, Farabegoli, Scognamiglio, Rigione; Laribi, Schiavone, Maleh, Kupisz, Vita, Sbrissa, Di Noia, Setola; Moncini, Dalmonte, Panico, Jallow.
Arbitra Fourneau Per questa sfida emotivamente così delicata è stato designato Francesco Fourneau della sezione di Roma 1. Insieme a lui ci saranno, come assistenti, Fiore (Barletta) e Margani (Latina). Quarto uomo sarà Giacomo Camplone della sezione di Pescara.
Amministrazione vicino alla squadra «Dispiace a tutti i perugini questo periodo di tensione intorno alla squadra che si somma al difficile momento sportivo. Vogliamo tutti superare questa fase critica, recuperando la serenità che serve per riaffermare i valori sportivi che ci competono. Restiamo uniti intorno ai nostri colori e alla nostra squadra. Uniti si torna a vincere, tifosi, squadra, società». Così l’amministrazione comunale in una nota.
L’ex Damaschi: «Non rompete il giocattolo» Ha parlato – tramite social – anche Roberto Damaschi, in società fino al 2012: «Probabilmente restare in silenzio sarebbe la cosa più comoda – scrive nel gruppo Grifo Social – ma quando le parole escono dal cuore è difficile farlo. Per il Perugia è un momento difficile, in realtà la prima vera crisi in sette anni costellati da vittorie, ritorni su palcoscenici importanti e ritorno di un pubblico numeroso, appunto, prima o poi un periodo negativo doveva capitare. Credo che in questi anni ognuno ha avuto un ruolo importante, la Società, il pubblico, i tecnici ed i giocatori che si sono succeduti, senza classifiche di meriti. Oggi rompere il giocattolo è o sarebbe un errore imperdonabile ed è necessario recuperare l’unita d’intenti per il bene comune prima possibile, facendo tutti un passo indietro, non per debolezza, ma per intelligenza. Abbiamo davanti un campionato ancora lunghissimo con la possibilità di recuperare spazi importanti, non rischiare playout, cercare di agguantare i playoff, più difficilmente ottenere la promozione diretta. A mio avviso la squadra è buona ed in un campionato combattuto ed equilibrato come la Serie B basta poco per spostare l’asticella di poche posizioni. Sicuramente il periodo è nero ed oltre a perdere le partite buschiamo risultati pesanti anche oltre i demeriti, le tante partite ravvicinate limano le possibilità d’intervento della Società e ritengo che Santopadre per primo si sia stancato di portare a casa i passivi delle ultime gare per cui remare tutti dalla stessa parte rimane la prima necessità. La delusione dei tifosi è più che comprensibile, ma è innegabile che nella contestazione qualcosa che sia andato oltre la rabbia della sconfitta c’è stata. Non ho alcun dubbio sul fatto che i tifosi e gli ultras siano pronti a sostenere la squadra è la società per uscire dalla crisi di risultati in atto».