Sassi, Perugia ‘ferito’: «Sarà silenzio stampa»

La società risponde con un duro comunicato alla violenta contestazione di sabato sera (sassi e fumogeni contro il bus). Salta la conferenza stampa

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Le 4 sconfitte consecutive, le voci sulla panchina, infine la contestazione di sabato sera. Si respira aria di tensione in casa biancorossa, per questo il Perugia Calcio ha deciso il silenzio stampa ad oltranza. Annullata la consueta conferenza stampa della vigilia.

Salta la conferenza

Il messaggio di Santopadre «A fronte di quanto accaduto nella serata di ieri al rientro da La Spezia (riferimento all’atto di aggressione subìto dalla squadra attraverso il lancio di sassi e fumogeni all’interno del pullman), la società Ac Perugia Calcio – recita il comunicato di domenica sera – intende dissociarsi in maniera chiara esprimendo piena solidarietà ai giocatori e ai componenti dello staff. Nessun risultato negativo può giustificare comportamenti di tale violenza contro dei professionisti che cercano di fare al meglio il loro lavoro pur commettendo degli errori in un periodo di difficoltà sportiva. Siamo sempre pronti ad accettare critiche e dure contestazioni ma queste non possono mai oltrepassare il limite come accaduto ieri sera». Il messaggio sul sito è firmato direttamente dal presidente Massimiliano Santopadre.

IL BURRASCOSO RIENTRO DELLA SQUADRA – IL VIDEO

«Umiliato e ferito» «Come presidente e come uomo mi sento umiliato e ferito da tali atti – scrive Santopadre – e in questo momento mi sento di essere sempre più vicino a squadra e staff tecnico. La Perugia calcistica sicuramente ieri ha perso una partita ma la Perugia che conosco non può commettere tali atti e distruggere tutto quello che di buono è stato fatto fino ad oggi tutti insieme. A protesta di quanto accaduto lanceremo un ‘urlo’ di dissenso con un silenzio stampa fino a nuove disposizioni». Le ultime parole di Giunti e dei giocatori resteranno quindi quelle pronunciate sabato pomeriggio, dopo la sconfitta contro lo Spezia: in zona mista hanno parlato Federico Giunti e Massimo Volta.

LE FOTO DELLA PARTITA – GALLERY

La contestazione di sabato

La contestazione Per fortuna nessuno si è fatto male ma ci sono stati momenti di tensione nella serata di sabato al rientro della squadra in città dopo la quarta sconfitta consecutiva (Spezia-Perugia 4-2). La rabbia dei tifosi, già molto nervosi nei giorni precedenti, è divampata prima sui social poi in strada. Intanto, il mezzo è rimasto a disposizione della Questura di Perugia, che procederà alle indagini di rito.

Dai social alla strada Il tam tam è cominciato quando la partita era terminata da un’oretta circa, non appena si è diffusa la notizia che il gruppo sarebbe rientrato la sera stessa col bus ufficiale, direttamente a Pian di Massiano. Si avvertiva nell’aria che ci sarebbe stata contestazione, ma nessuno si aspettava che la tensione salisse in modo così repentino, fin quasi a sfiorare la cronaca. A quanto abbiamo appreso – infatti – il bus è stato danneggiato in più punti da lancio di pietre, calci e pugni. Sono volati anche dei fumogeni. Un sasso ha rotto il vetro dell’autista, che per fortuna non ha riportato conseguenze. È stato necessario l’intervento della Polizia (presente anche con una camionetta) per evitare guai peggiori.

Bus accerchiato

Bloccati in sede Intanto continuavano corì di scherno, misti ad applausi ironici. I cori più ascoltati erano «Andate a lavorare» e «Dovete zappare la terra». Dopo qualche minuto di tensione, il mezzo è poi riuscito finalmente ad entrare nel recinto della sede sociale. Poi, elle stanze di Pian di Massiano, squadra, staff tecnico e dirigenti hanno avuto tempo di confrontarsi sull’accaduto. Non si poteva uscire: il consiglio era di far abbassare la tensione, aspettando che i tifosi andassero via, prima che i calciatori potessero far ritorno a casa, ognuno con la propria auto.

La contestazione La sensazione è che l’oggetto principale della contestazione sia Federico Giunti, a cui fin dai primi giorni non è stato perdonato il commiato burrascoso di 20 anni fa. Al tecnico vengono rimproverate le scelte tattiche, le sostituzioni tardive e persino l’atteggiamento in panchina, considerato troppo ‘britannico’ e poco grintoso. Ma le accuse riguardano anche il presunto scarso impegno di alcuni giocatori, che secondo i tifosi non mettono in campo la necessaria cattiveria. Stili e concetti purtroppo noti in questi casi, secondo un copione consueto. Resta la situazione di difficoltà della squadra, le cui certezze calano ulteriormente dopo una contestazione così forte e per certi versi inattesa, perlomeno nei modi. Martedì sera non sarà facile.

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